Che l’Italia fosse dichiaratamente contro ogni provvedimento in favore del clima, questo lo si sapeva già. Come peraltro si sapeva degli errori di valutazione sui costi del pacchetto sull’economia dei vari Paesi, che l’Italia aveva sopravvalutato, ma anche che la storia del veto era pura fantascienza perchè nessun aderente alla Comunità Europea aveva il diritto di porre veti su nulla come invece accade all’Onu.
Per aggirare tutti questi ostacoli il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo pare aver scelto la via più breve, e cioè convincere i delegati delle altre nazioni uno per uno a boicottare il pacchetto clima, e pare, purtroppo, che ci stia riuscendo. Oggi Prestigiacomo si presenta alla conferenza sul clima di Bruxelles con un mezzo sorriso dopo aver convinto, per sua stessa ammissione, il Ministro dell’Ambiente francese Borloo sulle modifiche da apportare ai provvedimenti europei.
Secondo una nota diramata ieri, dalla presidenza francese sembrano arrivare dei “segnali di apertura” al dialogo intrapreso dal Governo italiano, soprattutto in materia di emissioni aziendali delle imprese manifatturiere in quei settori messi in pericolo dalla concorrenza straniera (e siccome i cinesi sono entrati in tutti i settori, praticamente nessuna industria dovrà modificare il proprio tasso di inquinamento). La nota del Ministero parla di “apertura al negoziato”, come se il clima, il riscaldamento globale e tutti i problemi annessi fossero una cosa che si può negoziare. Altri punti su cui la Francia sembra si stia facendo convincere sono i crediti maturati all’estero dalle imprese italiane, ma soprattutto sulle energie rinnovabili (e su questo ben sappiamo cosa il nostro Paese sta facendo, o meglio non sta facendo).
Intanto la Prestigiacomo da Bruxelles fa sapere che il loro lavoro di convincimento continuerà anche in sede di Parlamento Europeo, e che se il pacchetto clima non vedrà modifiche in nessun punto, e non verrà accolta nemmeno una richiesta del Governo italiano, il nostro Paese non ratificherà mai il trattato. L’Ansa anche oggi parla di un tentativo di “compromesso” sul pacchetto clima ed energia, trattato come si negozia un affare economico. La speranza è che l’Unione Europea non ceda alle richieste di un Governo che mette l’ambiente all’ultimo posto nella lista delle sue priorità.
Ermange 5 Dicembre 2008 il 5:49 pm
Speriamo che gli altri paesi siamo più furbi di noi…