La bellissima pratica degli orti urbani continua a diffondersi. Matteo Renzi, sindaco di Firenze, inaugura il primo collettivo del capoluogo toscano: un luogo dedicato non solo alla coltivazione di per sé, ma anche alla sensibilizzazione e alla diffusione delle idee di sostenibilità ambientale e dell’importanza di continuare a prendersi cura della terra.
Il primo orto urbano cittadino di Firenze è stato da poco inaugurato da Matteo Renzi. Il progetto dell’orto didattico è intitolato Community Garden Orti Dipinti, e si trova nelle vicinanze dell’Istituto Barberi. Durante l’inaugurazione a Borgo Pinti Renzi ha dichiarato:
Oggi è un giorno di grande festa. Inauguriamo qualcosa di più di un orto urbano perché è stato recuperato uno spazio vuoto dentro la città e l’augurio è che questo orto diventi sempre più un’oasi di speranza. Il bene comune non è quello gestito dall’assessore o dal funzionario, ma quello in cui i cittadini riprendono centimetro dopo centimetro il godimento dei luoghi della città. Oggi parte un’ulteriore scommessa nella gestione del bene comune.
Si tratta di uno spazio dedicato alle famiglie, ai bambini, di uno spazio recuperato e trasformato in un orto dove poter recuperare un piccolo contatto con la terra e riavvicinare i cittadini interessati all’importanza di prendersi cura della stessa. Tutte le coltivazioni dell’orto urbano di Firenze sono certificate biologiche e portate avanti secondo i migliori standard di sostenibilità ambientale. I cittadini possono contribuire con le materie prime organiche alimentari delle proprie abitazioni al community composting, ricevendo poi il compost per le proprie coltivazioni.
Gli orti urbani collettivi sono anche un’occasione per migliorare le proprie conoscenze agricole e ambientali, per migliorare e rendere sostenibili le proprie, piccole coltivazioni private, oltre che essere una splendida occasione di contatto con la comunità. Non possiamo che augurarci che sull’esempio di Roma, di Firenze e delle altre città italiane interessate, nuovi paesi lancino iniziative simili: costi bassi, benefici per tutti.
Photo credits | Monica Arellano su Flickr