Il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha illustrato in una recente intervista rilasciata al Fatto Quotidiano la sua nuova legge riguardante il consumo del territorio. Il neo-ministro ha posto questo tema come priorità del suo mandato, tanto che nel suo primo discorso, ed in quelli successivi, i problemi del dissesto idrogeologico, della cementificazione e della tutela del territorio sono sempre risultati centrali e prioritari. Ecco dunque in sintesi quello che prevederà il disegno di legge che ha intenzione di presentare nei prossimi giorni in Parlamento.
Obiettivo numero uno: riduzione del consumo del suolo. Ecco come farà:
Tanto per cominciare prima di consumare suolo il pianificatore dovrà dimostrare il recupero e il riuso dell’esistente. Secondo, sarà fissato – regione per regione – un limite all’estensione massima di terreni agricoli consumabili. Ancora, si prevede l’istituzione di un Comitato interministeriale che controlli e monitori il consumo.
A questi strumenti se ne aggiungerà un altro regionale che funzionerà come una sorta di libro contabile del consumo di suolo, ed in più verrà introdotto il divieto di edificazione per 5 anni dopo che un terreno agricolo avrà ricevuto aiuti di Stato o Comunitari per evitare che qualche furbetto usufruisca dei soldi comuni per scopi personali.
La nuova norma piacerà ai Comuni perché li autorizzerà ad utilizzare i proventi delle concessioni e autorizzazioni edilizie per le opere pubbliche, e verranno anche premiati i Comuni che incentiveranno la riqualificazione dei centri storici o degli edifici dismessi, piuttosto che concedere autorizzazioni a costruire dove oggi c’è solo campagna. L’obiettivo della legge è infine quello di limitare la cementificazione, senza però avere ripercussioni sull’occupazione visto che gli operai verrebbero impiegati nei lavori di ristrutturazione, piuttosto che nella costruzione di edifici nuovi. Dopotutto in Italia viviamo nella perenne contraddizione di migliaia di case vuote e contemporaneamente migliaia di famiglie senza una casa, e questo scandalo non può ancora proseguire a lungo.
[Fonte: Rifare l’Italia]
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