La morte di Lucio Dalla è stata per tutti un grande lutto, una sofferenza perché con lui se ne va un pezzo della musica italiana, di quella vera, fatta con il cuore; ma anche un uomo sensibile, umile e generoso; un uomo che spesso si è battuto per le cause ambientaliste, a difesa della natura e del territorio: un concerto contro le trivelle nelle isole Tremiti, sua patria d’adozione, era in programma ad agosto. Lucio non potrà esibirsi, ma le sue idee e la sua grinta possono continuare a combattere contro gli scempi di uno dei più bei paesaggi naturali del nostro Paese.
Come per i grandi artisti, solo dopo la morte si vengono a scoprire i lati più intimi, più umani, più generosi. Così, veniamo a sapere del grande impegno che Lucio Dalla aveva per l’ambiente e l’ecologia, un impegno che spesso non ha fatto notizia perché quando si fanno le cose con il cuore non serve pubblicità: sono le convinzioni profonde a motivare gli animi nobili, non il resoconto economico o la notorietà che ne può scaturire. Il suo nome è a fianco della LIPU nel 1997 quando scrive la canzone “Le rondini” in sostegno della campagna a salvaguardia degli uccelli che annunciano la primavera; è con il Wwf nel 2005 nell’asta di beneficenza per raccogliere fondi per l’Oasi Ghirardi, sull’appennino parmense. Lucio ad ottobre aveva sostenuto la campagna FAI “Ricordati di salvare l’Italia” con concerti il cui ricavato è stato devoluto interamente alla salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale. Veniamo a scoprire anche il calendario futuro dei suoi impegni: un concerto a maggio per salvare il parco del Ticino, ad agosto per fermare le trivelle nelle isole Tremiti. E poi ci sono le sue canzoni che parlano di amore per la natura, per il futuro. Ci stringiamo tutti attorno alla tua salma che raggiungerà Bologna nel pomeriggio. Ciao, Lucio.