Un nuovo studio condotto dalla University of Colorado di Boulder indica che la maggior parte dei delta dei fiumi del mondo sta affondando a causa delle attività umane, rendendoli sempre più vulnerabili alle inondazioni dei fiumi e alle tempeste oceaniche, mettendo decine di milioni di persone a rischio.
Mentre per la relazione del 2007 del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, i delta dei fiumi sono a rischio a causa dell’innalzamento del livello del mare, il nuovo studio indica che altri fattori umani stanno causando questo affondamento in modo significativo. I ricercatori hanno concluso che la distruzione dei delta dall’Asia alle Americhe è dovuta ai lavori sui sedimenti da parte di serbatoi e dighe, canali artificiali e argini, che spingono i sedimenti negli oceani al di là delle pianure alluvionali costiere, dovuto all’estrazione dalle acque sotterranee di gas naturale.
Lo studio conclude che 24 delta sui 33 principali del mondo stanno affondando, e che l’85% ha già sperimentato gravi inondazioni negli ultimi anni, causando la sommersione temporanea di circa 160.000 chilometri quadrati di terra. Circa 500 milioni di persone nel mondo vivono vicino questi luoghi.
Pubblicato su Nature Geoscience, lo studio è stato condotto dal professor James Syvitski del CU-Boulder che ha coordinato centinaia di scienziati provenienti da decine di laboratori federali e università di tutti gli Stati Uniti. Gli autori prevedono che le inondazioni del delta globalmente potrebbero aumentare del 50% con le proiezioni attuali, per un innalzamento di circa 18 cm del livello del mare entro la fine del secolo. L’inondazione aumenterà ancora di più se queste attività umane dovessero persistere.
Spiega Albert Kettner, co-autore dello studio:
Questo studio dimostra che vi sono una serie di fattori antropici che già causano la distruzione dei delta molto più rapida di quanto potrebbe essere spiegato dal livello del mare da solo.
Il team ha utilizzato i dati del satellite della NASA Shuttle Radar Topography Mission, e confrontato i dati SRTM con le mappe storiche pubblicate tra il 1760 e il 1922. Spiega Overeem del CU-Boulder, ricercatore INSTAAR e CSDMS:
Ogni anno, circa 10 milioni di persone vengono colpite dalle mareggiate. L’uragano Katrina potrebbe essere il migliore esempio per gli Stati Uniti, ma inondazioni nei delta asiatici dell’Irrawaddy in Myanmar e del Gange-Brahmaputra in India e Bangladesh hanno recentemente causato migliaia di vite umane.
I ricercatori prevedono che disastri simili potrebbero verificarsi nel delta del fiume Pearl in Cina e il delta del fiume Mekong in Vietnam, dove migliaia di chilometri quadrati sono al di sotto del livello del mare e le regioni sono colpite da tifoni periodici.
Anche se gli esseri umani hanno largamente dominato il comportamento quotidiano dei fiumi di pianura, sembrano meno in grado di affrontare la furia delle mareggiate che possono temporaneamente alzare il livello del mare da 3 a 10 metri. Resta allarmante la frequenza delta inondazioni, sia da terra o dal mare, e la tendenza sembra peggiorare.
Altre con-cause spiegate dagli autori sono la deforestazione, incendi boschivi, cambiamenti nell’utilizzo dei terreni e gli impatti del cambiamento climatico.
Fonte: [Sciencedaily]