L’Italia è la patria dell’olio d’oliva, ma sembra che gli italiani non se ne siano accorti. Appena un mese fa parlavamo dei prodotti contraffatti, tra cui il primo della lista era proprio l’olio extravergine d’oliva, ma un’indagine più recente, effettuata dal consorzio olivicolo italiano in collaborazione con Coldiretti e Symbola (fondazione per le qualità italiane), ha dimostrato che la situazione è molto grave.
Analizzando dodici campioni delle principali marche presenti sugli scaffali degli ipermercati di tutt’Italia, i ricercatori dell’Agenzia delle Dogane, dell’Università di Perugia e di un laboratorio privato accreditato hanno notato che anche se tutte rispettavano i dettami di legge, la qualità era scarsissima. In particolare il 40% delle bottiglie esaminate mostrava segni di muffa, il 16% conteneva olio derivante da olive alterate mentre l’8% era rancido. I risultati sono stati ottenuti tramite l’analisi del panel test, cioè una commissione di esperti che hanno valutato le qualità organolettiche dell’olio. Qui non parliamo di violazioni di legge in quanto tutte le marche seguivano quelle indicazioni, ma qualitativamente le marche che presentavano questi difetti dovevano essere declassate e perdere la dicitura “extravergine”.
Ma non finisce qui. Secondo Massimo Gargano, presidente di Unaprol, il problema non riguarda solo la qualità organolettica in sé, ma anche la poca chiarezza sull’etichettatura:
in quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia, che contengono miscele di diversa origine, è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta. Inoltre, spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani
affermano dalla Coldiretti che chiede un’accelerazione dell’iter della legge sulle etichettature che è arrivata a buon punto, ma poi si è fermata e non è mai stata pubblicata. Ad ogni modo esiste una tecnica per salvarci dagli oli di infima qualità. Basta guardare il prezzo. Un olio spacciato per extravergine che costa poco più di un euro ha sicuramente qualcosa sotto che non va. Sempre secondo la Coldiretti, l’olio extravergine fatto al 100% da olive italiane non può costare meno di 6 euro, mentre chi ha i sensi più acuti può farsi guidare dall’olfatto e dal gusto per notare la differenza tra le varie bottiglie.
[Fonte: Repubblica]
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alberto 23 Novembre 2011 il 1:40 pm
fate i nomi !!!!!
oltre la meta delle bottiglie…ma chi ?
fate i nomi cosi quando gli acquisti di una certa marca calano l’olio cambia….