Da anni la
Cia Puglia denuncia le sofisticazioni e le contraffazioni di olio extravergine di oliva. Il
presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Puglia, Antonio Barile, ricorda in una nota che
già da inizio anno denunciammo come in Italia su 9 bottiglie che dichiarano di contenere olio extravergine solo 7 lo contengono veramente e 2 non dicono la verità, cioè non contengono extravergine. Delle 7 bottiglie, poi, 4 soltanto sono di olio extravergine italiano e 3 di olio extravergine estero. Il tutto viene venduto per italiano. Il danno per l’economia pugliese è immane.
Sono importanti i controlli come è importante l’etichettatura che di certo se non attuata impedirebbe la trasparenza ed agevolerebbe le lobby che contrastano gli interessi generali dei cittadini consumatori. In contrasto con la sicurezza alimentare, la tutela del prodotto e con la garanzia di qualità dell’olio di oliva pugliese.
I
carabinieri del NAS hanno arrestato 39 persone in varie regioni d’Italia, nell’ambito di una operazione contro la sofisticazione e la contraffazione di olio extravergine di oliva. A capo dell’organizzazione, alcune persone residenti a Cerignola (Fg), dove i militari hanno sequestrato anche alcuni opifici.
L’olio di semi arrivava dagli Stati Uniti d’America: poi i gruppi provvedevano a trasformarlo in olio di oliva aggiungendo qualche goccia di clorofilla per il colore e qualche grammo di betacarotene per confondere il gusto.
La Cina è la maggiore produttrice di olii contraffatti. Forse in Puglia il nostro iningannabile palato avrebbe smascherato quel falso sapore, ma sarebbe avvenuto lo stesso per chi non se ne intende molto e soprattutto all’estero? Anche in
Campania i carabinieri del Nas hanno messo i sigilli ad alcuni stabilimenti. Gli arrestati, a vario titolo, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla frode in commercio, alla contraffazione e alla commercializzazione di sostanze alimentari preparate in modo pericoloso per la salute pubblica.
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