Il principe Carlo li ha chiamati il “più grande disastro ambientale di tutti i tempi”, mentre gli industriali dell’agricoltura giurano che sono sicuri per il consumo umano e danno un vantaggio per l’ambiente. Gli alimenti geneticamente modificati non sono null’altro se non controversi, e le polemiche non mancano in tutto il mondo. Dagli Stati Uniti all’Unione europea, dall’Africa al Giappone, divieti vari, leggi ed etichette possono fare dell’OGM una difficile gatta da pelare.
Ecco una carrellata di come gli OGM sono regolarizzati nel mondo. Dove sono regolarizzati, visto che in molti Paesi, come l’Italia, regna la più completa confusione. L’Irlanda ha recentemente vietato la produzione di qualsiasi alimento geneticamente modificato, e il paese ha anche messo a disposizione un’etichetta OGM-free che può essere stampata sui prodotti di origine animale come carne, pollame, uova e latticini, pesce e crostacei, che vengono allevati con mangimi senza OGM.
In una mossa che ha tante implicazioni per il commercio mondiale come avviene per l’agricoltura, l’Egitto ha vietato l’importazione e l’esportazione di OGM. Ciò significa che nessuno può entrare o uscire se trasporta cibi OGM. Questo non significa essersene completamente liberati, ma è un modo per controllare il fenomeno ed evitare di far mangiare agli egiziani prodotti con una provenienza discutibile
Molto più radicale il Giappone, il quale importa gran parte dei propri alimenti da Paesi ancora che esportano prodotti alimentari OGM come Australia, Stati Uniti e Canada. Ma i cibi che entrano in Giappone non devono essere OGM. Quelli li lasciano a quei Paesi stessi. La maggior parte della soia e del mais, due dei cibi più frequentemente modificati, che entrano in Giappone, sono accuratamente selezionati, in modo esplicito come “non-OGM,” utilizzando sistemi di tracciabilità costosi, ma che tolgono tutti i dubbi.
Attualmente, non esiste un regolamento europeo su ciò che costituisce l’OGM-free, anche se i prodotti che contengono più dello 0,9% degli ingredienti geneticamente modificati deve indicare il contenuto di OGM sulle etichette. Questo non si applica agli animali, però, e la loro carne e i prodotti lattiero-caseari non richiedono una distinzione se sono stati alimentati alimenti OGM o no.
In Francia, l’Haut Conseil des Biotecnologie sta cercando di chiarire le cose, quando si tratta di etichette utilizzate per identificare gli OGM, le loro recenti raccomandazioni dovrebbero diventare legge nella seconda metà del 2010. Queste raccomandazioni includono un aggiornamento ad una soglia dello 0,1% di materiale geneticamente modificato nei prodotti vegetali e alimenti per animali, e una distanza minima tra chi produce cibi non OGM con chi invece li modifica, in maniera tale da non confondersi. Purtroppo però tale distanza non è stata ancora specificata. Le etichette potrebbero designare prodotti vegetali o di origine animale come “OGM-free”.
In Sud Africa, il Governo ha dato il permesso di procedere con la sperimentazione del sorgo geneticamente modificato. La giustificazione è che, mentre è una delle poche colture che cresce bene nelle regioni aride, manca della maggior parte dei nutrienti essenziali e ha scarsa digeribilità delle proteine. La modifica consente di dare più sostanze nutritive ai consumatori.
Ed infine gli Stati Uniti, dove è in corso una vera e propria battaglia tra le due fazioni. Un giudice del Missouri ha fatto chiarezza in una serie di leggi e regolamenti contraddittori con una sentenza che dona un po’ d’ordine. Ha dichiarato illegittime alcune colture, e ha fatto chiudere 37 tra allevamenti e piantagioni OGM.
Chi sarà il prossimo Paese a legiferare in merito?
Fonte: [Treehugger]
Davide 4 Dicembre 2009 il 10:48 am
qui si dice tutto sulle leggi nei vari paesi ma non si spiega cosa sono gli ogm in dettaglio… bè lo faccio io:
gli Ogm essenzialmente si dividono in 2 categorie:
1) OGM con parte dei geni provenienti da una pianta cospecifica ovvero della stessa specie
2) OGM con parte dei geni provenienti da qualsiasi essere vivente (esclusa una pianta cospecifica)
la prima categoria di OGM è la migliore sotto tutti i punti di vista. infatti organismi ogm di questo tipo possono formarsi naturalmente dato che non infrangono la regola della specie-specificità del genoma. in questo caso gli ogm accellerano un processo che naturalmente sarebbe lungo molti anni.
la seconda categoria invece deve essere studiata molto prima di essere coltivata su larga scala. basta pensare al mais bt della monsanto. questo mais ha oltre al dna del mais anche il dna di un batterio.
le proteine che si generano da questo mais quando genera i pollini sono tossiche per alcuni organismi ad esempio le farfalle monarca(quelle che migrano dal nord america a centro america) e ne causano una grande moria.
quindi gli ogm potenzialmente sono una bellissima invenzione ma possono anche essere un disastro ambientale se mal concepiti.
Marco Mancini 4 Dicembre 2009 il 11:17 am
come puoi aver visto, l’articolo era già molto lungo, e se avessi dovuto parlare dettagliatamente degli ogm, avrei annoiato il lettore. Se qualcuno vuol fare un approfondimento su queste colture, basta ricercare la parola OGM in questo sito, e di articoli ce ne sono pure troppi.
Tornando alla tua descrizione, ti posso dire che di tipologie di ogm ce ne sono tantissime, ma è ovvio che qui si parla di limitare quelle negative, per dirla in parole povere, degli alimenti “pompati”, o peggio ancora delle “chimere” create in laboratorio. Poi nessuno ha detto che non siano una cosa buona, tant’è che ho riportato i due pareri contrastanti per mantenere l’equilibrio. Solo che, trattandosi di un argomento piuttosto delicato, lanciavo un appello al Governo per applicare una legislazione seria e precisa perché quando si tratta di cibo bisogna stare molto attenti a non lasciare nulla al caso.
Grazie comunque per la precisazione.
Davide 4 Dicembre 2009 il 1:25 pm
@ Marco Mancini:
per quanto riguarda le tipologie di ogm le categorie sono essenzialmente quelle 2… altre non ne esistono.
ci possono essere sottocategorie al massimo ma solo negli OGM con parte dei geni provenienti da qualsiasi essere vivente (esclusa una pianta cospecifica) vedi le chimere che hai accennato…
poi ho scritto:
“quindi gli ogm potenzialmente sono una bellissima invenzione ma possono anche essere un disastro ambientale se mal concepiti.”
qui volevo dire che sono una cosa buona se utilizzati bene, mentre se usati o sviluppati male possono causare gravi danni ambientali…ma questo in generale è per ogni cosa.
non ho dato parere favorevole o contrario…non mi interessa farlo.
comunque era solo per completare l’informazione data.
per quanto riguarda le leggi sugli ogm in italia si è già legiferato a riguardo e a quanto pare non voglione sentirne parlare di ogm.
la legge si chiama “Alemanno” e regolamenta la coesistenza fra colture tradizionali, biologiche e transgeniche.
Questa legge di fatto, vieta la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul territorio italiano, e dato che l’UE ha già formulato leggi a riguardo in cui si dice che le culture ogm e non ogm devono poter coesistere rischiamo anche una bella multa se non ci adeguiamo.
Marco Mancini 5 Dicembre 2009 il 11:37 am
appunto dicevo che c’era confusione, perché tra la legge italiana e quella europea non c’è accordo, e se un imprenditore volesse investire oggi in Italia sugli ogm, non saprebbe che pesci pigliare!
linda 20 Gennaio 2010 il 9:55 am
@ Marco Mancini:
se un imprenditore che volesse investire sugli ogm in italia rinuncia per la confusione legislativa possiamo ben dire di essere salvati dal casino!