Continua la campagna pro-OGM dell’ormai noto coltivatore friulano Giorgio Fidenato, il primo in Italia ad avere piantato mais geneticamente modificato nella storia. Fidenato con la sua scelta di realizzare sul suo campo di proprietà una coltura OGM ha contravvenuto alle leggi italiane ed europee, ma nessuno ha mosso un dito per impedirglielo. E così, visto che dopo l’annuncio nessuno è intervenuto, e dopo l’effettiva semina ancora non si è mosso niente, Fidenato ora si sente il paladino degli OGM.
In un’intervista rilasciata ieri a Radio24 il coltivatore ha ammesso che il suo esempio è servito per convincere altri suoi colleghi a seguire la stessa strada, ed ha anticipato che anche nel bresciano alcuni coltivatori vorrebbero seminare come lui il mais geneticamente controllato. Ad essere sinceri, questa storia lascia basiti. C’è tutta una serie di leggi che vengono violate, oltre a quelle europee e nazionali che lui contrasta portando a supporto una sentenza (l’unica) che dà ragione ai sostenitori dei semi da laboratorio, quello che lascia perplessi è che per poter coltivare qualsiasi tipo di OGM, ci vuole l’autorizzazione della multinazionale che l’ha creato e brevettato. Ed essendo vietata in Europa la coltivazione, siamo curiosi di sapere se Fidenato ha ottenuto tutte le licenze e le autorizzazioni del caso.
Su questo indagherà la Forestale che il Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo ha annunciato di voler inviare sul campo di Fidenato per capire se è stato fatto tutto secondo le regole. Ma anche in questo caso la risposta del coltivatore è stata sprezzante:
Al corpo forestale apro solo col mandato di perquisizione. La De Girolamo, lo Stato italiano e tutte le associazioni che sostengono questa cosa, sono fuori legge. C’è stata una sentenza che ha chiarito finalmente tutto. Sono tredici anni che lo Stato italiano ci vieta di seminare.
La vicenda sembra destinata a continuare ancora a lungo.
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