Tagliare le emissioni è possibile, ed è possibile farlo anche in quantità maggiori di quanto potevamo aspettarci. E’ quanto sostiene il WWF che ha appena presentato al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini il rapporto Obiettivo 2050, una roadmap che l’Italia dovrebbe seguire per arrivare a tagliare tra l’80 ed il 95% delle sue emissioni, rispetto ai livelli del 1990.
Per sostenere gli impegni presi con l’Europa, ricordiamo che gli obiettivi minimi sono di ridurre le emissioni del 20% entro il 2020 e dell’80% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. Alcuni Paesi però hanno deciso di fare meglio e di puntare al -30% entro il 2020 e -100% entro il 2050. L’Italia finora non si era mai voluta assumere impegni più gravosi di quelli minimi, ma le associazioni vorrebbero fare di più. Vediamo dunque come si può fare secondo il WWF.
Prima di tutto, efficienza energetica. Non importa infatti produrre più energia, ma ridurre gli sprechi. Oggi, come sappiamo, lo spreco è all’ordine del giorno, e le lampadine a risparmio energetico sono soltanto il primo passo effettuato in questa direzione. Se il risparmio energetico fosse adottato in tutti i settori, dai trasporti all’industria, nel 2050 potremmo arrivare a sprecare il 40% di energia in meno di quanto ce n’è servita nel 2010.
Altro punto fondamentale è come produrre energia. Se infatti fino a pochi anni fa le uniche fonti di energia erano il petrolio, il carbone ed il gas, entro il 2050 dovranno essere soltanto le rinnovabili. Al WWF hanno soprannominato il mezzo per raggiungere l’obiettivo “fiscalità taglia emissioni”, e non è altro che una quota di tasse proporzionale al consumo energetico. Dall’Imu al bollo auto fino all’Iva, se tutte le tasse fossero proporzionate alla quantità di energia sprecata, si otterrebbero due risultati: minori consumi energetici e tasse più eque.
Altri elementi di contorno dovranno essere piani energetici nazionali, maggiore importanza alle politiche sui temi ambientali e migliorare la rete elettrica. E Clini come l’avrà presa? Come ci si aspettava, sulla carta bene, ma poi all’atto pratico ha fatto capire che non farà nulla perché non ci sono i soldi. Intanto però il percorso ce l’ha, vedremo se avrà intenzione di metterlo in pratica anche solo parzialmente.
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