Nonostante il disastro dei giorni scorsi della fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma della BP, e nonostante il presidente degli Stati Uniti Barack Obama stesse riacquistando un po’ di popolarità tra gli ambientalisti, con la proposta di una nuova stretta sulle trivellazioni, ancora una volta ha avuto la capacità di rovinare tutto.
Il presidente dice no alla trivellazione petrolifera in mare aperto a meno che non possa garantire che tutto questo non accada mai più. Ma chi farà i controlli? Le stesse persone che hanno accertato che sulla Deepwater Horizon le cose andavano male, ma hanno lasciato ugualmente correre? In secondo luogo, il siringone che la BP spacciava come la soluzione al problema, risucchia solo un quarto del petrolio che era previsto, anche peggio rispetto alle stime di due giorni fa.
Certo, è meglio di niente, visto che i precedenti tentativi non hanno ottenuto nemmeno quel poco di successo che invece ha conseguito il tubo, ma è ancora troppo poco. Intanto il dietrofront di Obama rimane preoccupante. Ecco cosa ha dichiarato alla Reuters:
Dobbiamo perseguire fonti nazionali di petrolio e gas. Siccome rappresenta il 30% della nostra produzione di petrolio, il Golfo del Messico può svolgere un ruolo importante per garantire il nostro futuro energetico. Ma possiamo solo perseguire la perforazione offshore di petrolio se avremo la sicurezza che un disastro come la marea nera della BP non accada di nuovo.
Il Presidente ha continuato a parlare delle responsabilità dell’azienda e a garantire sulla trasparenza sulla dimensione della perdita e gli sforzi per fermarla, ma anche parole dure come le leggi che impediscano nuovi disastri non vengono più credute. Da sole non bastano.
Il problema è che non importa quali leggi sono in vigore, non importa quali sanzioni per la violazione sono in atto, non importa le assicurazioni da parte delle compagnie petrolifere che ciò non accadrà più, perché tutti sappiamo che accadrà ancora. Forse non quest’anno, il prossimo anno o nel prossimo decennio, ma anche una volta è una volta di troppo. La preoccupazione è che Obama ha usato lo stesso linguaggio delle compagnie petrolifere, un linguaggio di cui la gente non si fida, e che potrebbe risultare l’ennesimo scivolone di un’amministrazione che non sta mantenendo le aspettative.
Fonte: [Treehugger]
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