La svolta ecologica passa anche e soprattutto dalla politica, e il politico più ambientalista della storia, Al Gore, ritorna a far sentire la sua voce grazie a colui che guiderà il mondo per i prossimi 4 anni: Barack Obama. Il neo presidente eletto degli Stati Uniti, intento in questi giorni a formare la squadra di Governo, ha annunciato di aver chiesto una mano all’ex candidato alla Casa Bianca del Partito Democratico per rendere la sua squadra il più ecologica possibile.
L’annuncio lo ha dato ieri il Washington Post, il quale ha rivelato l’incontro tra Obama, il suo vice Biden e Al Gore, per discutere di cambiamenti climatici e di energie rinnovabili. Un primo segnale importante che segnala la svolta ecologica dell’amministrazione americana, come promesso in campagna elettorale.
L’obiettivo che si è posto Obama è capire, insieme a colui che ha portato a conoscenza del mondo i problemi climatici, come la politica può stimolare l’economia e creare posti di lavoro tramite le scelte ecologiche. Obama formerà la squadra dello sviluppo (che da noi si chiamerebbe qualcosa come Ministero dello Sviluppo), la quale sarà formata dal segretario all’energia, segretario degli interni, e dall’amministratore dell’agenzia di protezione dello sviluppo. Addirittura voci di corridoio raccontano che ad Al Gore fosse stata offerta proprio quest’ultima posizione, ma lui ha rifiutato.
Dopotutto già in Aprile, in piena campagna elettorale, proprio Obama aveva promesso che Al Gore avrebbe giocato in un ruolo importante al tavolo del Governo, per tentare di risolvere questo problema. Ma ora con il rifiuto della carica non è detto che non ci sarà collaborazione, dato che, conoscendo l’attivismo dell’ex Premio Nobel, non pensiamo si tirerà indietro proprio quando gli viene offerta la possibilità di attuare le sue idee. Di certo questo non cambierà i piani del neo presidente eletto, in quanto per creare i posti di lavoro grazie all’ecologia ci sarà tempo, ma per adesso ne ha già previsto qualcuno sicuro, e cioè quello al Ministero dello Sviluppo, compreso una specie di Ministro del Clima, che di questi tempi è proprio quello che serve.
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