Anche noi di Ecologiae riponiamo molte speranze nel Governo di Obama. Un esecutivo che festeggia i primi 100 giorni dall’insediamento, i quali serviranno per capire cosa ci aspetta e quali saranno i progressi, soprattutto ecologici, che ci aspettano durante l’intero mandato. Dopo anni di un’amministrazione che poco aveva a che fare con l’ecologia, e che ha messo l’ambiente dopo l’ultima delle questioni (e le prime erano sempre inquinanti), siamo improvvisamente passati ad un presidente che ha promesso di finanziare le energie rinnovabili, creare posti di lavoro verdi, abbracciare la scienza, e forse l’obiettivo più importante, far diventare gli Stati Uniti i leader per affrontare il cambiamento climatico.
Ma cosa effettivamente ha fatto Obama, almeno in questi primi 100 giorni, per far intendere che vuol mantenere le promesse? Come si può scorgere anche nelle pagine di questo blog, Obama è stato molto impegnato nel mettere in atto le sue idee ecologiche. Da gennaio ad aprile, ha praticamente fatto più di tutti gli 8 anni precedenti dell’amministrazione Bush.
Obama ha cominciato già dall’insediamento, formando la sua squadra di Governo con molti esperti nel settore ambientale: scienziati e politici veterani uniti nella lotta contro il cambiamento climatico, i quali hanno immediatamente invertito o interrotto una serie di dannosi provvedimenti dell’era Bush. Hanno inoltre favorito lo stimolo economico e di bilancio con una serie di iniziative verdi, con provvedimenti contro chi inquina (il famoso cap and trade, che però ancora non è entrato in vigore). Recentemente, l’EPA (l’agenzia di protezione ambientale americana) ha annunciato che considera i gas a effetto serra una minaccia per l’ordine pubblico sociale. Può sembrare poco, ma questo annuncio è un chiaro punto di riferimento del movimento che apre la porta ai regolamenti sulle emissioni di anidride carbonica, i quali porteranno un reale progresso verso il rallentamento del riscaldamento globale. Ma ancora lo stimolo all’economia che passerà dalle energie rinnovabili, i provvedimenti per le industrie automobilistiche che si dovranno convertire alle basse emissioni, il taglio alla produzione di energia nucleare e l’avvio al sistema nazionale di controllo delle emissioni di CO2.
Naturalmente, non è stato tutto rose e fiori. Obama è ancora indietro rispetto al progetto “carbone pulito“, il quale sono in molti ad aver frainteso e capito molto poco. Egli cerca di rallentare la sua adozione per favorire altri tipi progetti più ecologici, come il trasporto ferroviario ad alta velocità, e che finora erano stati sottofinanziati. Tuttavia, le idee proposte finora fanno immaginare i progressi per ciò che può essere ecologico anche dopo i primi 100 giorni da presidente, soprattutto se Obama continuerà a mantenere il ritmo a cui sta andando.