Nel corso del nuovo anno entrerà probabilmente in vigore il Regolamento UE che riguarda le batterie e gli accumulatori. Le nuove norme riguardano le aziende ma anche i consumatori, che sono chiamati a fare la loro parte quando si tratta di smaltire correttamente pile e batterie. Che si tratti della singola batteria AA o dei grossi accumulatori che si utilizzano sui veicoli a motore, infatti, lo sforzo sarà quello di raggiungere, entro il 2023, almeno il 45% del conferimento con la raccolta differenziata.
Le novità nel Regolamento
Il tentativo posto in atto dalla Comunità Europea è quello di rendere più sostenibili le batterie, oggi sempre più diffuse a causa del vasto utilizzo di dispositivi wireless, ma anche per il crescente sviluppo di veicoli con motore ibrido o elettrico. Il Regolamento quindi norma una materia che prima era sostanzialmente nelle mani di ogni singolo Stato, con un approccio che guarda all’intero ciclo di vita delle pile stilo, così come delle batterie più grandi e complesse, fino ad arrivare a quelle che troviamo negli smartphone e in dispositivi portatili di vario genere. Quindi il coinvolgimento non riguarda solo i cittadini e il riciclo dei materiali contenuti nelle pile, ma anche i produttori e l’impiego di materie prime che siano sostenibili. Qui i consumatori, in senso lato, possono fare la loro parte quando si tratta di acquistare batterie, che siano da utilizzare per un piccolo dispositivo wireless o per l’industria. Ad esempio nel momento in cui si acquistano batterie stilo sul sito di RS si deve comprendere che il rivenditore che opera all’interno della comunità Europea ha dovuto partecipare a un programma di finanziamento e organizzazione per il recupero e il riciclo dei prodotti che vende. Inoltre ogni singolo prodotto deve avere apposite etichette con codice QR, con informazioni dettagliate sulla composizione chimica.
A che punto siamo in Italia
Nel nostro Paese la raccolta differenziata avviene ancora in modo disordinato; vicino a zone in cui la raccolta avviene per oltre il 70% dei rifiuti urbani, ve ne sono alcune che non superano il 30%. Per quanto riguarda le batterie stilo, ovvero le pile AA, la situazione è particolarmente difficoltosa; questo perché non esiste ancora una diffusa conoscenza di questo tipo di prodotti. Nel 2021 la media di raccolta nel nostro Paese raggiungeva a malapena il 30%, inoltre una buona fetta della popolazione ancora oggi conferisce le pile esauste nel contenitore scorretto: nell’indifferenziato o addirittura nella plastica. Anche perché non esiste ancora la consapevolezza del rischio correlato a uno scorretto smaltimento delle sostanze contenute nelle batterie. Per altro non tutte le Regioni e i Comuni offrono le medesime soluzioni; in alcune zone sono disponibili appositi contenitori per la raccolta delle batterie doppia A, mentre in altre zone è necessario conferirle alle isole ecologiche. Diffondere capillarmente informazioni adeguate e corrette per quanto riguarda la scelta delle pile stilo AA e lo smaltimento che ne permette almeno in parte il riciclo è essenziale per poter applicare rapidamente il nuovo Regolamento che, lo ricordiamo, per il 2025 prevede la raccolta differenziata di almeno il 60% delle batterie doppia A e di tutti gli altri modelli di pile esauste.