Nuova frontiera dell’energia eolica: la centrale ad aquiloni, produce quanto una nucleare
di 12 Giugno 200817
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enone 12 Giugno 2008 il 8:59 pm
Tutto Bello
Tutto Perfetto
Forse Manca Solo Il Link Al Sito 😉 www punto kitegen punto com
Marco Mancini 12 Giugno 2008 il 9:59 pm
giusto, grazie per la precisazione
tommy 16 Giugno 2008 il 2:30 pm
bello!!! sarebbe molto interessante vedere l’energia sviluppata in questo modo, senza inquinare…
comunque secondo me le pale eoliche non sono antiestetiche.. anzi sono affascinanti!!!
Marco Mancini 16 Giugno 2008 il 2:55 pm
a qualcuno non piacciono, dicono che rovinano il paesaggio incontaminato! questione di gusti
Alberto 20 Giugno 2008 il 3:26 pm
A me le pale eoliche affascinano. In Spagna o in Germania non smettevo di fare foto. Certo poi per qualcuno possono essere anche antiestetiche,ma secondo me no. L’importante è che si cominci a produrre energia pulita. Salviamo il pianeta!!!
Gaetano 30 Luglio 2008 il 4:36 pm
concordo: le pale eoliche rispetto a certi obbrobrii cementizi hanno la leggiadria di farfalle. Solo uno scemotto come il prof.Sgarbi poteva trovarle anti-estetiche (per far piacere al Principale)!
Il Kitegen e’ ancora piu’ bello e in piu’ somiglia ad un bel sogno che si realizza!
Francesco 7 Gennaio 2009 il 10:14 pm
Ci sono diverse cose da precisare.
La prima è che gli aquiloni non saranno “enormi” come scrive Marco, e perciò ad una distanza di 800-1000 metri dal suolo saranno praticamente invisibili.
Quindi nessun ambientalita fasullo potrà contrastare il kitegen con la scusa della modifica del paesaggio.
Francesco 7 Gennaio 2009 il 10:16 pm
Quindi, mi dispiace per voi, ma lo spettacolo degi aquiloni sincronizzati non lo vedrete. Anche se sarebbe stato bello, anche secondo me.
Francesco
Francesco 7 Gennaio 2009 il 10:21 pm
Seconda precisazione.
Quando Marco scrive: “Ma purtroppo non è un’esclusiva loro. Infatti in questa direzione si stanno già muovendo alcuni tecnici in California e soprattutto in Olanda, patria dell’energia eolica.”
si sbaglia di grosso in quanto Ippolito questa tecnologia l’ha brevettata ed è sostanzialmente diversa dalle altre per una questione fondamentale che la rende economicamente molto più vantaggiosa: non è necessario spendere grosse somme di denaro* per gli alianti (o le mongolfiere) che tengono sospesi in quota gli alternatori e i cavi elettrici.
Francesco
*a parità di potenza prodotta.
Francesco 7 Gennaio 2009 il 10:34 pm
Quarto.
“Il modo per catturare il vento è denominato “yo-yo” dai suoi inventori italiani. Infatti è un sistema che prevede il movimento sussultorio degli aquiloni, proprio come fa uno yo-yo. Liberando così gli enormi aquiloni, questi girano in circolo, attaccati ad una turbina.”
Nel caso dell’impianto a yo-yo gli aquiloni non girano in circolo.
Questo lo fanno solo nell’impianto con la configurazione a carosello che ha un meccanismo di funzionamento molto diverso.
Sul sito kitegen.com, ma anche su http://www.windoperationsworldwide.eu/it/faq/ è spiegato bene.
Francesco 7 Gennaio 2009 il 10:38 pm
Quinto.
“Infatti alcuni sensori Gps rilevano la direzione del vento, e muovono i fili direzionando gli aquiloni stessi, in maniera tale da rendere più efficiente il loro movimento.”
NO! Il GPS serve solo ad indicare la posizione.
Il computer che decide (con calcoli complessi ma velocissimi) come tirare le funi che collegano le ali all’impianto che sta a terra, utilizza le informazioni che provengono sia dal GPS, sia dagli accelerometri SeTac (anche questi brevetto di Ippolito), sia dalle celle di carico… e forse anche da altro ancora.
Francesco 7 Gennaio 2009 il 10:44 pm
Ancora.
I motivi per cui questo tipo di impianti occupano poco territorio rispetto all’eolico tradizionale (a parità di potenza intercettata) non comprendono quello che citi tu.
Comprendono invece
1) il fatto di sfruttare un vento mediamente intenso il doppio (al quale è associata una potenza 8 volte maggiore);
2) l’elevata efficienza dovuta alla elevata velocità con cui le ali spazzolano il fronte vento
3) il fatto che l’impianto si sviluppa in altezza per centinaia di metri, quindi l’area perpendicolare al vento che viene intercettata è molte volte maggiore a parità di spazio occupato a terra.
Non so se sto dimenticando altro.
Francesco 7 Gennaio 2009 il 11:03 pm
Infine, una considerazione.
Se tu ti aspetti che il governo italiano costruisca una di queste centrali… è più probabile che passi un cammello dalla cruna di un ago!
E poi nessuno chiede i 600 milioni di euro che servirebbero per una centrale della stessa potenza di una nucleare (che invece costa diversi miliardi).
La società che ha i brevetti ha partecipato a bandi per finanziamento pubblico per attività di ricerca che hanno lo scopo di realizzare e dimostrarne la funzionalità di impianti da 1 MW, che prevedono una spesa di soli 3-4 milioni.
Il finanziamento non è arrivato per mancanza di fondi, anche se il progetto era stato valutato tecnicamente eccellente.
Francesco
NB: non è che un impianto da 1 MW in produzione industriale costerà 3-4 milioni; questo comprende il costo dell’attività di progettazione e ingegnerizzazione che sono maggiori rispetto al costo di produzione di serie. Questo, infatti, si prevede che potrebbe essere inferiore al milione di euro.
Marco Mancini 8 Gennaio 2009 il 10:30 am
aquiloni enormi significa più grandi di quelli classici, un pò di elasticità mentale, per favore!
dire che non hanno l’esclusiva mica significa che gli altri vengano esclusi o viceversa. E’ ovvio che ogni invenzione ha qualcosa di diverso dalle altre, altrimenti non potrebbero essere brevettate, ma ne basterebbe una sola.
la tecnologia gps è spiegata sul sito così come l’ho riportata nell’articolo, si informi prima di accusare.
la questione delle dimensioni è la stessa che ho detto io. Non se ne è accorto ma ha ribadito lo stesso concetto espresso da me, ma con altre parole.
infine, l’ultima parte è solo una critica al governo italiano che finanzia il nucleare anzichè queste belle iniziative. E’ chiaro che non nutro la minima speranza di vederlo attuato, almeno in Italia, nè nella sua forma completa, e nemmeno in quella sperimentale, ma caro francesco, forse non ti sei reso conto che remiamo entrambi dalla stessa parte, e stai attuando solo una polemica sterile.
Grazie comunque per il tuo contributo
Davide 20 Giugno 2012 il 4:46 pm
e allora non se ne parla più? come procedono i lavori?