Se non avete sentito parlare di energia osmotica, è un peccato, ma potete essere perdonati. Grazie alla Statkraft, un’azienda norvegese, è stata ricercata una tecnologia che va oltre le rinnovabili che oggi conosciamo. Essa genera energia sfruttando la pressione idrostatica che si crea quando l’acqua dolce passa attraverso una speciale membrana di acqua salata.
La prima applicazione risale al 1997, ma ora il primo prototipo di impianto osmotico che genera energia è stato ufficialmente aperto. Nel suo comunicato alla stampa per dare notizia dell’evento, la Statkraft ha affermato che l’impianto-prototipo di Tofte (cittadina un’ora a Sud di Oslo), avrà una “capacità limitata” di 2-4 chilowatt, inizialmente con l’intenzione di aumentarla fino a 10 kW, e mira a costruire una centrale elettrica osmotica commerciale “entro pochi anni”.
Attualmente l’efficienza dell’impianto è inferiore ad 1 watt per metro quadrato, ma le membrane verranno installate per aumentare fino a 2-3 watt, dopo che l’impianto sarà stato operativo per un po’. L’obiettivo è quello di aumentare la produzione fino a 5 watt per metro quadrato, che è praticamente il punto di pareggio per la tecnologia.
Qualora questo obiettivo sarà raggiunto, Statkraft ha progettato un impianto da 25 MW di potenza commerciale osmotica delle dimensioni di uno stadio di calcio. Ciò richiederebbe cinque milioni di metri quadrati di membrana e potrebbe generare energia sufficiente per la fornitura di elettricità per 30.000 case. Ma non finisce qui.
La Statkraft stima che l’Europa ha un potenziale osmotico per una potenza pari a 180 TWh all’anno, ovvero circa il 50% dell’energia elettrica attualmente prodotta all’interno dell’Unione Europea. A livello mondiale essa aumenta a 1600-1700 TWh all’anno, ma francamente, forse ci si dovrebbe concentrare su come ottenere un costo per tale tecnologia più accessibile ed un efficacia più elevata, piuttosto che cercare di raggiungere qualcosa di più grande delle capacità effettive. Intanto la speranza che questa tecnologia raggiunga prima il resto dell’Europa e poi del mondo c’è sempre.
Fonte: [Treehugger]