Per la prima volta negli ultimi 30 anni gli Stati Uniti hanno autorizzato la costruzione di alcuni nuovi reattori in centrali nucleari già esistenti. Questa scelta che va in controtendenza rispetto al pensiero comune secondo cui il nucleare è una tecnologia da abbandonare, non da incrementare, si deve al fatto che secondo gli scienziati che hanno progettato queste nuove strutture, si tratterebbe di centrali sicure in cui non sarà possibile che si ripetano incidenti come quello di Fukushima.
In particolare si tratterà di due nuovi reattori che verranno costruiti in Georgia, facenti parte di quella fantomatica terza generazione che ancora non si è vista concretamente, ma la cui costruzione in Cina è già stata avviata. Le batterie sarebbero più longeve, i sistemi di raffreddamento sono passivi ed alimentati tramite gravità ed essendo staccati dall’alimentazione esterna sono considerati più sicuri perché, in caso di malfunzionamento, si spengono senza che alcun intervento umano sia necessario.
Quello che i costruttori si sono subito affrettati a precisare è che non potrà ripetersi un incidente come quello del Giappone, e spiegano anche perché. Il problema con la centrale di Fukushima si è avuto con il sistema di raffreddamento che è stato messo fuori uso dallo tsunami. Il reattore si è così surriscaldato e si è sfiorata l’esplosione, evitata solo per miracolo. In questi nuovi reattori invece l’acqua che serve per raffreddare i reattori viene già stoccata all’interno dell’edificio, e non all’esterno in vasche di contenimento come avviene oggi. Utilizzando la fisica e la circolazione naturale lungo i muri, i reattori vengono raffreddati senza dover fare ricorso a strumenti meccanici.
Inoltre il disastro di Fukushima ha insegnato molto, e così i nuovi reattori che verranno costruiti partiranno da modifiche proprio per rispondere a delle calamità come quelle che hanno messo in apprensione mezzo mondo nel marzo dello scorso anno. Entro la fine del decennio si calcola che un’altra ventina di reattori di nuova generazione potrebbero essere installati nelle centrali nucleari americane, e dunque pare proprio che la fine dell’era del nucleare sia ancora lontana dal venire.
[Fonte: Livescience]
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