Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti torna a parlare di energia nucleare. A pochi giorni dal disastro nucleare in Giappone e al costante allarme per la salut e e per la contaminazione ambientale, il ministro ha dichiarato al Forum della Confcommercio
Dopo quello che è successo in Giappone è impossibile che tutto proceda come prima. Ci vuole una fase di riflessione e di calcolo, perché c’è anche il costo delle dismissioni delle centrali.
Il ministro dell’Economia sembra fare dietro front sul nucleare e il motivo sono le scorie tossiche e il loro smantellamento. Cone ha ricordato Tremonti
C’è il debito pubblico, c’è il debito privato, ma c’è anche il debito atomico da calcolare.
Il suo è chiaramente un ragionamento economico, ma comunque apre uno spiraglio su quanti, soprattutto dopo l’allarme in Giappone, il nucleare proprio non lo vogliono in Italia. Il ministro ha dichiarato anche che
Bisogna riflettere, discutere e vedere chi ha guadagnato e chi ci ha perso. Se gli altri Paesi non avessero il nucleare bisognerebbe ricalcolare il Pil. Pensate che nel calcolo di chi ha il nucleare non è considerato il costo del decommissioning.
Un costo che farebbe retrocedere l’economia di Paesi con un Pil maggiore nel nostro, insomma il nucleare è per ricchi e l’Italia non può certo permetterselo! La sua soluzione è quella di utilizzare gli Eurobond per finanziare le “forme di energie alternative”. Gli incentivi alle fonti rinnovabili, che alcune settimane fa hanno subito una drastica riduzione dopo l’approvazione del cosiddetto decreto “Blocca solare” sono state oggetto dell’intervento al Forum di Cernobbio, del ministro Paolo Romani che ha commentato
E’ arrivato il momento per questo Paese di fare un bilancio, di fronte alla grande possibilità di espansione delle rinnovabili va però valutata la questione che questa espansione non venga caricata sulla bolletta degli italiani. Gli italiani non possono pagare un costo eccessivo delle energie rinnovabili nella loro bolletta.
[Fonte: La Repubblica]
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