Ormai nucleare sembra sinonimo di incidente. Guardacaso alla prima attivazione di un reattore dopo la chiusura di tutte le centrali post-Fukushima, si è rischiato un nuovo disastro. Tutto è iniziato qualche settimana fa quando, come vi abbiamo raccontato, è stata autorizzata la riapertura della centrale di Oi, ed in particolare il riavvio dei reattori 3 e 4. E’ accaduto così che nei giorni scorsi, durante le normali procedure per il riavvio del reattore tre, il sistema di raffreddamento della piscina del combustibile abbia cominciato ad accendere diversi allarmi.
Insomma, la procedura che di fatto eliminava il “freno” che non permetteva al reattore di entrare in temperatura aveva portato ad un riscaldamento troppo veloce e, se non si fosse intervenuto, ci sarebbe stato il rischio di fusione o qualche altro incidente grave. Per fortuna stavolta si è agito in tempo e tutto è stato fatto secondo norma, ma non è un caso che appena si ritenta di far ripartire il nucleare si ricominci a rischiare il disastro.
Lo sanno bene le comunità che vivono intorno alle centrali, scese in piazza fino addirittura a bloccare la strada che porta all’impianto. Per una volta il Governo giapponese ha mostrato i muscoli e con la forza ha sgomberato le strade e riavviato le centrali. Ufficialmente ciò avviene perché con l’estate che incombe ci sono rischi di blackout, ma la realtà è che acquistando energia dall’estero i costi diventano troppo elevati.
Così in questo weekend si è acceso il reattore 3, tra qualche giorno toccherà al numero 4, e successivamente verranno riavviate altre centrali come quella di Ikata e di Tomari. Tutto questo tra le proteste della popolazione che chiede dallo scorso anno di abbandonare il nucleare, ma anche da parte del mondo scientifico visto che i sismologi affermano che per avere la piena certezza che quelle centrali siano sicure contro i terremoti bisognerà attendere circa 3 anni perché l’elaborazione dei dati richiede tempo. Ed invece da questo fine settimana il Giappone ha ripreso a produrre energia elettrica tramite il nucleare, sperando che la terra smetta di tremare.
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