Ipotesi ne sono state fatte tante. Le liste dei siti probabili che ospiteranno le centrali nucleari sono più o meno attendibili, alcuni parlano degli stessi posti, altri invece danno indicazioni differenti. A mettere tutti d’accordo (tranne probabilmente i suoi stessi cittadini) ci pensa il neo-ministro Romani che ha dichiarato:
Ho incontrato Formigoni il quale non ha fatto opposizioni pregiudiziali all’installazione di centrali nucleari in Lombardia. Ho riscontrato una disponibilità della Regione.
Una disponibilità ovvia secondo il Ministro che ha anche affermato che, per quanto riguarda la centrale nella Regione lombarda
Mi sembra strano non ospitarne una.
Allo stato attuale non ci sono piani, progetti e certezze, ma quando il mondo politico, specie in una Regione amministrata dallo stesso partito di Governo, è così sicuro, il margine di incertezza si riduce davvero all’osso. Nell’incontro in Provincia, Romani ha poi smentito qualsiasi indicazione uscita in passato sui siti delle probabili centrali nucleari. Ancora non sono decisi, ed anzi, ancora non è nemmeno partito il dibattito se è vero quanto affermato dal Ministro:
prima o dopo andranno trovati i siti delle quattro centrali previste dall’accordo con Edf.
Significa che ancora il Governo sta brancolando nel buio, non ha idea di dove costruirle, ed è strano visto che, se la prima pietra dev’essere posta nel 2013, considerando che siamo quasi al 2011 vuol dire che siamo molto indietro con i programmi. Secondo Romani il problema è solo pregiudiziale, e le buone possibilità di costruzione in Lombardia riguardano il fatto che Formigoni non ha alcun tipo di remora a riguardo.
Romani è stato nominato Ministro dello Sviluppo Economico in quanto “convinto nuclearista” (come lui stesso si giudica), e perché appena insediatosi ha immediatamente avviato la macchina che porta all’apertura dell’Agenzia che si dovrà occupare di nucleare in Italia. Per lui dunque è solo questione di tempo, quello che ci vuole per convincere la popolazione che il nucleare è sicuro e necessario. Ci riuscirà?
Fonte: [Repubblica]
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