Nucleare italiano. Tema scottante degli ultimi mesi. Dopo le prime polemiche che hanno diviso il Paese è seguito un periodo di disinteresse e relativo silenzio sulla riconversione all’atomo in Italia. Nelle ultime settimane si è tornato a parlarne perchè sono trapelate indiscrezioni sulle regioni che dovrebbero ospitare o che comunque sono ritenute più idonee per la costruzione delle centrali. Si parlava di una lista di siti papabili inviata dall’Enel al governo. Ma la notizia è stata smentita. Nel frattempo, il decreto legislativo sul nucleare previsto dalle Legge Sviluppo è stato approvato qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri.
Le regioni che ospiteranno le centrali avranno milioni e milioni di euro come risarcimento e per i comuni saranno previsti sgravi fiscali. Si parla anche di ulteriori compensazioni economiche e di un alleggerimento sulla bolletta per gli italiani, ma c’è chi non è affatto convinto che le cose andranno così.
Legambiente ha rilasciato qualche giorno fa un comunicato stampa che esprime un punto di vista tutt’altro simile a quello positivo e roseo prospettatoci dal governo. Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, ha infatti commentato:
Ma da dove arriveranno queste montagne di soldi? Sarà una donazione di qualche nababbo o soldi di un benefattore? L’eredità di uno zio d’America o un regalo di Babbo Natale? Il governo finalmente scopre le carte e svela la maxi stangata causata dal ritorno dell’atomo in Italia: a pagare sarà come sempre Pantalone, con buona pace dell’alleggerimento delle bollette elettriche sbandierato nell’ultimo anno e mezzo dal Governo.
Il governo deve smetterla con la propaganda sui benefici economici, ambientali ed energetici che garantirebbe il progetto di nuove centrali nucleari, dal quale la stessa cancelliera tedesca Angela Merkel si tiene ben lontana spendendo non meno di 50 miliardi di euro per produrre il 25% dell’elettricità, distoglieremmo tutte le attenzioni e le risorse economiche che potrebbero essere investite subito nella green economy dell’efficienza energetica e delle rinnovabili. Sono queste le uniche soluzioni efficaci e già disponibili per rispettare la scadenza europea del 2020 prevista dal pacchetto energia e clima, ridurre davvero la bolletta e la dipendenza dall’estero e per diversificare le fonti energetiche.
Anonimo 26 Dicembre 2009 il 1:29 pm
Non capisco di cosa si parli quando si dice “benefici ambientali”
C’è una vecchia centrale nucleare in disuso da decenni non lontanissimo da casa mia, ha sempre funzionato perfettamente e non ha mai avuto nessun tipo di problema, eppure le campagne li vicino e il fiume che passa proprio di fianco sono ancora zone off limits, chi vi abita più vicino fa fare molto spesso delle analisi sperando di poter recuperare le proprie terre, inutile dire che i risultati son sempre pessimi.
Quindi mi chiedo: quali sono sti benefici ambientali se una centrale sempre perfetta causa tutti questi problemi? Cosa succede vicino a quelle che hanno anche il più piccolo problema?
Siamo solo dinanzi all’ennesima pessima scelta di uno dei peggiori governi del mondo.
Paola Pagliaro 26 Dicembre 2009 il 3:43 pm
è il momento di puntare al rinnovabile, in Italia in particolare, di investire nel geotermico… personalmente non credo ci sia alcun vantaggio nell’investire nel nucleare in questo momento.