Sull’accanimento atomico italiano è lecito si insinui l’ombra di un dubbio anche nella coscienza di chi è pronucleare. Perché se in tutto il mondo, dalla Russia alla Germania e passando persino per la Cina, chi ha già delle centrali nucleari sul suo suolo si sta ponendo serie domande sull’energia alternativa del futuro, mettendo in discussione rischi e sicurezza e rimettendo tutto in gioco, non si capisce come mai, un Paese che di nucleare ha ancora ben poco, se i non i mille dubbi di Regioni, Comuni e cittadini, prosegua così imperterrito per la sua strada.
Spavaldo al punto da spingersi a dichiarare di riuscire a costruire centrali mille volte più sicure di quelle giapponesi (parole della Prestigiacomo dei giorni scorsi), dimentico delle storie di scorie che ancora popolano di racconti radioattivi la penisola, per l’esattezza circa 100mila metri cubi.
Scrive il WWF che se persino Putin programma una revisione dei programmi nucleari, ci si chiede come mai in Italia
Non si vuole cogliere la fortuna di non aver scelto la strada dell’atomo 20 anni fa e di poter ancora oggi intraprendere un futuro pulito senza rischi e scorie ingestibili.
E’ lecito chiedersi perché in un Paese che il nucleare non ce l’ha, si manifesti tanta decisione, nonostante l’evidente preoccupazione diffusa in Italia e nel mondo. Un Governo che non ripensa la propria linea di fronte all’evidenza dei fatti non dimostra certo razionalità, fa solo pensare di essere nelle mani di lobby prive di scrupoli.
A chi parla di risposta emotiva, come avvenne per l’incidente di Chernobyl, l’associazione ambientalista replica che oggi è la razionalità a farci parlare di un futuro senza atomo, alimentato dalle rinnovabili che rappresentano
una realtà economicamente importante in molti Paesi, a partire dalla vicina Germania. I numeri ci dicono che un mondo senza nucleare è possibile.
Al Governo il WWF chiede di sviluppare un Piano energetico nazionale che includa tutte le fonti immediatamente disponibili in Italia:
gas, sole, vento, geotermico, efficienza energetica, risparmio energetico. La politica è ancora in tempo per un deciso e responsabile cambiamento di rotta.
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[Fonte: ASCA]