Un incontro a senso unico, così Angelo Bonelli, presidente italiano dei Verdi, a proposito del convegno Produzione di energia elettrica da centrali nucleari: gli aspetti ambientali e l’esperienza francese, promosso dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via e Vas – del ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’Ambasciata di Francia.
Una due giorni a Palazzo Marini, a Roma, per discutere insieme ai tecnici francesi dell’impatto ambientale delle centrali nucleari, dei siti papabili e dello smaltimento delle scorie.
Temi caldi, quelli del rischio radiologico delle aree interessate e della sicurezza degli impianti, trattati, stando a quanto afferma il leader dei Verdi, in modo poco obiettivo: l’ennesimo tentativo di svendere il nostro Paese alle multinazionali francesi dell’atomo, imponendo ai cittadini la svolta nucleare.
Ed è polemica anche sui dati diffusi dal Ministero dell’Ambiente, quelli relativi alle cifre del risparmio in bolletta, tanto decantato come diretto vantaggio di un ritorno all’energia nucleare.
Dall’incontro, sostiene Bonelli,
arrivano dei dati truccati sulle previsioni dei consumi elettrici a uso e consumo dei sostenitori dell’atomo.
Che prosegue:
E’ quantomeno azzardato, se non falso affermare che al 2030 i consumi elettrici saranno aumentati del 45% quando il gestore della rete Terna afferma che nel 2020 si potrebbe avere un aumento dell’11% e l’Europa per la stessa data chiede una diminuzione del 20% nei consumi complessivi d’energia.
Nessun evidente risparmio, insomma, per Bonelli, da un ritorno all’atomo. Il nucleare non è economico. Sarà almeno ecologico? Tutt’altro. Bonelli definisce una favola anche
la riduzione delle emissioni di CO2 grazie all’energia atomica. E’ assolutamente irrealistico, e lo dimostrano i ritardi in Finlandia e Francia che anche un solo reattore entri in funzione nel 2020 in maniera da poter contribuire alla riduzione, tutta presunta, di gas serra. La realtà che appare evidente dai numeri presentati dal Ministero dell’Ambiente è che per trovare un mercato a questo 25% di energia nucleare voluto dal Governo si vogliono spostare i consumi termici, come il riscaldamento, sull’elettrico da nucleare come accade in Francia.
Bonelli conclude sparando a zero anche sull’Enel, la compagnia elettrica più indebitata di tutta l’Unione Europea:
Una politica di questo tipo non è altro che un regalo di Stato a un’azienda privata come Enel che, è il caso di ricordarlo, è una delle compagnie elettriche più indebitate di tutta l’Unione europea. L’avvio del programma nucleare, infine, non alleggerirà le bollette dei cittadini, poiché ci sarà un grande gestore che detterà a proprio piacimento i prezzi e metterà la pietra tombale su qualsiasi politica di efficienza energetica.