Quali sono i vantaggi legati al possibile ritorno al nucleare in Italia? Ebbene, la domanda non solo è d’obbligo, ma anche di grande attualità dopo l’incidente nucleare in Giappone. Esistono delle motivazioni convincenti per cui il nostro Paese, ai fini dell’approvvigionamento energetico, debba tornare all’atomo? Ebbene, secondo la Federconsumatori, che già in passato lo aveva dimostrato, non c’è alcuna ragione convincente per cui si debba tornare al nucleare. Tra l’altro, quella relativa, con il nucleare, al calo delle bollette dell’elettricità per effetto di minori costi, viene bollata dall’Associazione dei Consumatori come una favola a tutti gli effetti.
La Federconsumatori, inoltre, sottolinea come le dichiarazioni dei ministri dell’attuale Governo in carica siano state sinora non solo fin troppo articolate, ma anche disarmoniche. Per non parlare poi del fatto che in Italia anche coloro che ancora si schierano a favore del nucleare non lo vorrebbero nel “proprio giardino”.
La maggioranza dei Presidenti delle Regioni italiane, infatti, sembrano pronti a scendere in campo contro il nucleare nel momento in cui si dovesse iniziare solo a parlare di possibili siti sul territorio. Così come quei pochi Governatori a favore sono quelli di Regioni dove, per varie ragioni, tra cui quelle legate a ragioni sismiche, le centrali non potranno mai essere realizzate.
La Federconsumatori, inoltre, sottolinea come il Governo non dica la vera causa per cui in Giappone la centrale di Fukushima è entrata in avaria; non è stato infatti il terremoto direttamente, ma l’alluvione marina che ne è conseguita. Per questo l’Associazione dei consumatori caldeggia che sulla questione nucleare venga restituita la parola ai cittadini, e per questo il prossimo referendum sul tema andrebbe accorpato, con l’election day, nel corso delle prossime elezioni amministrative. “Ci auguriamo che il Governo rimedi ai propri errori, realizzando l’election-day e annullando le decisioni finora adottate con metodi arroganti“, sostiene la Federconsumatori.
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