Nucleare: Greenpeace porta il “bidone” dell’atomo a Roma

Mentre ieri in Parlamento il Governo tentava l’ennesima prova di forza per by-passare il referendum sul nucleare, quello che gli fa più paura perché porterebbe milioni di italiani alle urne, sulla terrazza del Pincio, a Roma, gli attivisti di Greenpeace hanno posizionato il “bidone del nucleare”, un gigantesco cilindro simile ad un barile per le scorie radiattive, per protestare contro il decreto Omnibus.

“Liberateci dal nucleare”, chiedono gli attivisti con uno striscione sul bidone, e la liberazione non è solo figurata, visto che all’interno della struttura ci sono davvero delle persone, le quali hanno deciso di rimanerci fino al 12 giugno, quando si apriranno le urne per il referendum.

All’interno ci sono alcuni attivisti e Pierpaolo e Giorgio, due dei ragazzi dell’iniziativa “i pazzi siete voi”, i quali hanno deciso di “estremizzare” la loro esperienza, finendo da una casa in stile Grande Fratello, ad un bidone che assomiglia ad un rifugio anti-atomico, da cui comunicare soltanto tramite videomessaggi.

Sempre più italiani si rendono conto che il Governo ci sta rubando il diritto di voto e le proteste pacifiche contro il nucleare aumentano ovunque. Noi abbiamo portato la protesta proprio a Piazza del Popolo perché è il voto popolare che può fermare il nucleare in Italia. Molti giovani italiani, come i ragazzi e le ragazze de ipazzisietevoi.org che siamo sempre più convinti di sostenere, si stanno mobilitando con grande coraggio perché sanno che la realizzazione dei piani nucleari del Governo avrebbe ricadute gravissime per il futuro di tutti.

Ed è normale che il Governo tenti di forzare la mano, visto che l’antipasto che hanno avuto, il 98% dei sardi che ha già votato contro l’atomo, la dice lunga sulla volontà degli italiani di tornare al nucleare.

Riteniamo che la decisione del Governo di porre la fiducia sul decreto Omnibus sia stata un vero e proprio ricatto per impedire un confronto democratico in Parlamento su un tema, il nucleare, che invece meriterebbe di essere ampiamente spiegato e discusso

afferma Greenpeace, e noi non possiamo far altro che dar voce a questa protesta e sostenerla con tutte le nostre forze.

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