La Gran Bretagna è uno di quei Paesi che non ha detto di no al nucleare nemmeno dopo l’incidente di Fukushima, ma ha deciso gradualmente di utilizzarlo sempre meno per arrivare tra una cinquantina d’anni a sfruttarlo soltanto in minima parte. Evidentemente questo non piace a molte lobby britanniche che non sono d’accordo con il Primo Ministro Cameron che preferisce investire nelle rinnovabili piuttosto che sul vecchio e pericoloso atomo.
Per questo in un recente incontro nel Parlamento è stato presentato un rapporto che dimostrava come il Paese avesse bisogno di investimenti nel nucleare. Per fortuna è stato smascherato perché i dati erano falsi. Il rapporto è stato stilato dal Diparimento per l’Energia su commessa di un gruppo di parlamentari, e presentava un quadro impreciso, prove distorte, ed in sostanza l’unica verità che diceva, anche se molto gonfiata, era che se il Regno Unito voleva diventare carbon-free, doveva puntare sul nucleare.
E’ vero infatti che questo è uno degli ingredienti fondamentali per uscire dall’imbarazzo di far coesistere crescita industriale, che ha bisogno di energia, e taglio delle emissioni, ma come sappiamo non è l’unico. Addirittura, secondo il rapporto, il Paese avrebbe avuto bisogno di altri 10 reattori nucleari, e quasi ad ogni paragrafo continuava a ribadire la necessità di creare nuova energia.
Tra i dati falsati spicca la stima dell’energia necessaria per far funzionare a dovere la macchina britannica, di gran lunga gonfiata, ma anche salta all’occhio come, nell’analisi delle varie alternative, non ci fossero le rinnovabili, quasi che queste tecnologie non esistessero, ma nel rapporto sembrava quasi che l’unica alternativa al nucleare fossero il carbone e le altre fonti sporche.
Alla denuncia si è unita l’unica parlamentare dei Verdi britannica Caroline Lucas che ha parlato di una “sprezzante scommessa del Parlamento britannico nei confronti del disastro di Fukushima”, la quale ha chiesto che ai suoi cittadini venga raccontata la verità, e non un sacco di menzogne.
Ad ogni modo, nonostante la macchinazione, il rapporto non ha convinto gli esperti al di fuori del Parlamento che hanno ribadito come il nucleare non garantisce oggi l’energia di cui il Paese ha bisogno. La soluzione è prima di tutto il risparmio energetico, seguito dalla sostituzione delle auto elettriche al posto di quelle a benzina, e poi le rinnovabili, con l’eolico off-shore al primo posto, e centrali a biomassa al secondo.
[Fonte: The Guardian]
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Buddy 1 Marzo 2017 il 1:28 am
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