Giappone, centrale di Fukushima: Greenpeace chiede l’evacuazione della popolazione. I tecnici dell’associazione, in loco da giorni, hanno infatti registrato livelli di radioattività elevati nel villaggio di Iitate, localizzato a 40 km a Nord-Ovest dall’impianto in avaria.
Esattamente i livelli di contaminazione rilevati dalla squadra di radioprotezione, sfioravano i 10 micro Sievert per ora (S/h). Benché i confini dell’area di evacuazione distino 20 km da Iitate, la radioattività è talmente alta da poter rappresentare un immediato pericolo, specie per soggetti sensibili come donne incinte e bambini.
Ieri a Iitate la radioattività esterna era compresa tra 7 e 10 S/h. Per dare un’idea più precisa di cosa significhino queste cifre, tradotte in rischi per la salute, basti pensare che il limite considerato sicuro o meglio tollerabile in un anno di 1000, vivendo in quest’area viene superato in soli cinque giorni.
Spiega Jan van de Putte, esperto di radioprotezione di Greenpeace che
Le autorità giapponesi sanno perfettamente che qui la radioattività è così alta ma non fanno niente per proteggere gli abitanti né per informarli dei rischi che corrono. Stare a Iitate non è sicuro, specialmente per i bambini e le donne in attesa: qui si accumula una dose pericolosa di radiazioni in pochi giorni. E, se si aggiunge la contaminazione da ingestione e inalazione, i rischi sono ancora più alti.
Per Helmut Hirsch, esperto di sicurezza nucleare, l’incidente occorso alla centrale giapponese di Fukushima, ha già rilasciato abbastanza radioattività da essere classificato a livello 7. Lo spettro di Chernobyl aleggia minaccioso sul Giappone. Greenpeace chiede pertanto al Governo giapponese
di smetterla di preferire le politica alla scienza e di definire immediatamente zone di evacuazione intorno alla centrale di Fukushima in base ai valori di radioattività effettivamente presenti nell’area. Oltre a fare chiarezza sui reali rischi di questa crisi nucleare, ritiene che la migliore mossa per il Giappone e per tutti i governi, sia di smantellare subito le centrali nucleari e di investire in efficienza ed energie rinnovabili.
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