Due rapporti sono stati realizzati questo mese sulla sicurezza del nucleare in Giappone. Il primo, di cui vi avevamo parlato un paio di giorni fa, aveva puntato il dito contro l’azienda che avrebbe dovuto vigilare sulla sicurezza della centrale di Fukushima. Quest’altro invece punta il dito anche su altre centrali e, per semplificare il concetto, ammette che c’è la possibilità che un nuovo disastro simile a quello dell’anno scorso è possibile.
L’inchiesta, voluta dal Governo al momento della decisione di riaprire le centrali nucleari dopo la chiusura dovuta ai controlli antisismici, ha mostrato che gli stessi problemi che erano presenti a Fukushima sono presenti anche in alcune centrali attualmente funzionanti o comunque considerate sicure. Secondo il panel di esperti, i sistemi di sicurezza adottati in molti impianti giapponesi (e di conseguenza anche in altri Paesi, aggiungiamo noi) non possono essere sufficienti a far fronte ad una grande catastrofe complessa, sia essa causata da errori umani o da cause naturali. In particolare in un Paese “incline” a catastrofi naturali com’è il Giappone, dove i terremoti sono all’ordine del giorno.
Siamo consapevoli che le misure di sicurezza immediate ed ulteriormente dettagliate si concretizzeranno in futuro. Ma suggeriamo vivamente alle persone interessate di fare sforzi continui per adottare misure realmente efficaci
ha spiegato il professor Yotaro Hatamura, docente di ingegneria dell’Università di Tokyo. Riprendendo anche l’altro rapporto che aveva indicato come causa dell’assenza di contromisure da parte della Tepco la poca probabilità che un evento catastrofico potesse realizzarsi, il team di esperti ha ribadito l’importanza di intraprendere molte misure di sicurezza, anche quelle legate ad eventi estremi e quasi impossibili da verificarsi, perché nel malaugurato caso dovessero accadere, non ci si può permettere il lusso di farsi trovare impreparati.
Tra le prime misure da prendere in considerazione ci dev’essere un sistema che possa contenere eventuali perdite da parte della struttura, l’incidente che si verifica più comunemente nelle centrali nucleari, ma è chiaro che si debbano intraprendere contromisure che prevedano tutto, anche eventi improbabili (ma possibili) come la combinazione di terremoto più tsunami.
[Fonte: The Guardian]
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