Gli italiani guardano alla Germania e sognano che un giorno i nostri governanti possano comportarsi come quelli tedeschi. E’ bastata una mega-protesta con 160 mila persone scese in piazza per far decidere al Governo tedesco la chiusura definitiva delle centrali nucleari. Le prime già cominceranno a spegnere i reattori quest’anno.
E’ questa la decisione del Ministero dell’Ambiente che, per bocca del ministro Norbert Rottgen, l’ha definita una decisione “irreversibile”. Ed ha fatto bene Rottgen a precisare questo che non è un dettaglio insignificante in quanto, sin dall’incidente di Fukushima, le decisioni di Angela Merkel sono sempre state altalenanti, con un giorno in cui manifestava la volontà di smetterla con il nucleare, ed il giorno successivo che prolungava la vita delle centrali già in funzione.
Dopo una lunga consultazione c’è un’intesa, una scelta decisiva e chiara
ha annunciato il ministro, e si tratta di una decisione importantissima, ed in parte anche sofferta, visto che si è trovato un accordo tra tutte le forze di Governo, in una riunione durata ben 12 ore. La Germania ha deciso che quest’anno si cominceranno a chiudere alcune delle 17 centrali tedesche e, progressivamente, verranno chiuse tutte le altre, mentre solo 3 centrali arriveranno al 2022, anno in cui nessun reattore sarà più in funzione.
Inoltre i reattori più vecchi, che per una questione di sicurezza erano stati spenti dopo il disastro di Fukushima, non verranno mai più riaccesi. Un’ottima notizia dunque per i tedeschi e per il mondo intero che avrà nella Germania il suo “laboratorio delle rinnovabili”. Il nucleare infatti attualmente consente al Paese di ottenere il 22% del fabbisogno energetico, e così le rinnovabili dovranno svilupparsi in fretta per riuscire a sostituirlo. Entro il nuovo decennio il sole, il vento e le altre fonti alternative dovrebbero garantire non meno del 25-30% del fabbisogno nazionale, all’incirca quanto l’attuale governo Berlusconi spera di ottenere con le centrali nucleari che, secondo i suoi piani, dovrebbero vedere la luce proprio in quegli anni.
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