La Francia è spaventata dalla decisione della Merkel di chiudere con il nucleare in Germania, e probabilmente lo sarà ancor di più tra poco più di 10 giorni, quando anche in Italia diremo no all’atomo. Per questo parte all’attacco. Il timore è che anche i cittadini francesi, che di rivoluzioni ne sanno più di tutti, scendano in piazza per chiedere la chiusura delle centrali.
A parlare è Eric Besson, Ministro dell’Industria, il quale ha accusato la Germania di chiudere le centrali nucleari per puntare su carbone e gas, i quali faranno aumentare le emissioni. Nulla di più falso, visto che la Germania, che ha già di gran lunga il record di produzione di energia rinnovabile a livello europeo, ha deciso che i soldi che oggi sono investiti nell’atomo, domani andranno a finanziare i progetti di energia pulita. Dunque né le bollette saranno più salate, né si aumenterà il ricorso ai combustibili fossili.
Ma Besson, che sembra stato istruito da Berlusconi, continua nella sua invettiva in un’intervista sul quotidiano Libération, affermando che gli altri Paesi mondiali seguiranno la via intrapresa dalla Francia di continuare sul nucleare. Afferma infatti che l’America non sospenderà il suo piano nucleare (vero in parte, visto che le centrali più vecchie si prevede che saranno fermate almeno finché non saranno ritenute sicure, mentre i progetti sulla costruzione di nuove sono stati messi in dubbio), la Cina e l’India punteranno sull’atomo in futuro, senza aggiungere che punteranno anche e soprattutto sulle rinnovabili, su cui la Cina vuol mantenere il primato mondiale, o l’Europa, con molte nazioni come Bulgaria, Gran Bretagna e Repubblica Ceca che puntano sul nucleare. Questo è vero, ma si scorda di dire anche che alcuni Paesi come Belgio e Austria stanno rivalutando la loro posizione, e l’Italia a breve potrebbe chiudere per sempre il discorso.
Secondo lui due incidenti gravi in mezzo secolo (Chernobyl e Fukushima) non possono farci cambiare idea sull’atomo, ma a parte che ne basterebbe anche solo uno per far prevalere il buon senso e chiudere tutte le centrali, ma poi saremmo curiosi di scoprire cosa direbbe Besson se un incidente come quello di Chernobyl avvenisse in Francia.
In ogni caso, lui parla così perché il suo Paese basa la sua economia sul nucleare. Il 72% dell’energia proviene da queste centrali, e chiuderle sarebbe un suicidio. Su questo non si può dargli torto, ma di certo la situazione della Francia è diversa da quella di qualsiasi altro Paese al mondo in cui il nucleare non è così preponderante. Per non parlare di un Paese, come l’Italia, in cui nemmeno un briciolo di energia proviene dall’atomo. Cominciare ora a produrla significherebbe stare fuori dalla realtà, inquinare un Paese già messo male e gettare miliardi di euro che potrebbero essere investiti per creare ricchezza per molti, invece che per i soliti pochi.
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[Fonte: il Fatto Quotidiano]
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