Il nucleare, come abbiamo spesso visto su queste pagine, porta con sé un gran numero di problemi. Dalle radiazioni alle scorie, più o meno sono tutti noti, ma ce n’è uno che spesso passa in secondo piano, ed invece potrebbe essere il più importante di tutti: l’acqua.
Per far sì che una centrale funzioni, e che non corra il rischio di fondere il nocciolo provocando un disastro, c’è bisogno di una gran quantità d’acqua che possa raffreddarlo. Lo abbiamo imparato a Fukushima, vedendo che, dopo il terremoto e tsunami, c’è stato un problema con il rifornimento di acqua dolce (non va bene quella del mare) che ha poi portato alla fusione dei reattori. Ma cosa avviene quando l’acqua scarseggia?
La risposta a questo quesito ci arriva dalla Francia, dove a causa delle alte temperature, si sta registrando un periodo di siccità. Tale problema sta riguardando una grossa fetta d’Europa, persino la piovosissima Gran Bretagna, ma il problema del Paese transalpino è che già in condizioni normali spreca tantissima acqua per le sue 58 centrali. Ma ora, con la siccità incombente, deve effettuare una scelta molto dolorosa: continuare a rifornire di acqua dolce le centrali nucleari, lasciando a secco i cittadini e mettendo in pericolo un intero comparto agroalimentare, o fornire l’acqua per scopi diversi da quelli energetici, ma razionare l’elettricità come se fossimo tornati indietro di decine di anni.
Secondo l’Osservatorio Nucleare Francese, 44 impianti corrono attualmente il rischio di vedere razionare la propria acqua, e Stephane Lhomme, ambientalista e presidente dell’osservatorio, ha affermato:
La Loira è completamente a secco e il raffreddamento dei reattori delle centrali di Belleville, Dampierre, Saint-Laurent e Chinon potrebbe essere compromesso. Si potrebbe verificare una fusione del nocciolo come a Fukushima.
Ancora una volta viene smentita la teoria del nucleare sicuro. Non importa a quale generazione appartengano le centrali, o se chi le gestisce sa fare bene il proprio mestiere: il nucleare sicuro è soltanto un’invenzione. Dunque cosa avverrà adesso? Nell’immediato futuro accadrà che, volenti o nolenti, i cittadini vedranno razionata la propria acqua, dato che una centrale, anche se spenta, ha bisogno di un costante afflusso per raffreddare il nocciolo.
Nel futuro più remoto, invece, ci sarà il rischio di dover abbandonare l’atomo per poter investire in altre forme energetiche. Il motivo è legato alla decisione della Germania di dire basta al nucleare. La Francia, nonostante sia una forte esportatrice di energia, ne acquisisce grandi quantità dal Paese tedesco, specialmente in periodi di crisi come questo. Ma ora che la Germania chiuderà le centrali, non potrà più avere tale supporto, né tantomeno pensare di aumentare il numero di centrali, visto ciò che accade. Per questo, anche nel Paese più nuclearizzato del mondo, presto verranno prese misure per fare marcia indietro dall’atomo.
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[Fonte: Il Fatto Quotidiano]
you can look here 14 Febbraio 2017 il 1:48 am
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