La buona notizia di fine anno è che la produzione di energia nucleare è calata un po’ in tutto il mondo. Lo ha stabilito l’Earth Policy Institute che ha calcolato un calo della produzione del 5% dal 2006 al 2011, con una curva sostanzialmente piatta dal 2007 in poi. Se credete che si tratti di una riduzione di poco conto, basta osservare il grafico qui di fianco. Si nota infatti che dal 1960 in poi l’incremento di energia nucleare è stato rapidissimo, sempre più elevato fino agli anni 2000 e poi sempre in crescita, seppur inferiore, dal 2000 al 2007. Improvvisamente lì si è fermato l’incremento ed ora va persino calando.
Sicuramente a pesare su questo cambiamento c’è stato l’incidente di Fukushima che ha bloccato il nucleare in Giappone (il terzo produttore al mondo dopo Stati Uniti e Francia), ma ha soprattutto evitato che andassero avanti le costruzioni di nuove centrali in Europa. Nell’ultimo anno soltanto 7 nuovi reattori sono entrati in funzione in tutto il mondo, tre dei quali in Cina. Ma non è stata questa l’unica motivazione, visto che nel 2011 si è registrato solo il 2% sul 5% totale della riduzione.
I veri motivi sono altri e sono prettamente economici. I costi sono in aumento in tutto il mondo, ed i privati non sono più intenzionati ad investire in queste imprese rischiose dato che, come si è visto di recente con la Tepco, in caso di incidente i rimborsi farebbero fallire qualsiasi colosso mondiale. Se vogliamo l’aspetto ancora migliore è che gli impianti sono vecchi, hanno una media di età di 27 anni, e d’ora in avanti saranno più quelli che chiuderanno che quelli nuovi che verranno attivati.
Stando ai dati ufficiali della IAEA solo la Cina intende continuare con un piano nucleare importante, dato che sono in costruzione centrali per un totale di oltre 26 mila megawatts, più del doppio di quanto è attivo oggi (per intenderci, gli Stati Uniti voglio aggiungere circa l’1% di energia nucleare al totale). Come detto molti Paesi hanno abbandonato i progetti (parliamo di Germania, Giappone e Svizzera, ma non solo di loro), e così si nota come circa la metà della potenza nucleare che verrà installata nei prossimi anni appartiene proprio alla Cina. Quella stessa Cina che però vuole anche installare 100 mila megawatts di energia rinnovabile, la scelta preferita dal resto del mondo in fatto di approvigionamento energetico.
[Fonte e foto: Treehugger]