La stagione degli incidenti nucleari sembra essere cominciata. Ogni anno c’è un periodo in cui vari disastri, per fortuna quasi mai gravi, si susseguono in tutto il mondo nelle varie centrali. E così dopo quello di qualche giorno fa in Francia, eccone capitare un altro in Belgio. E’ successo alla centrale di Tihange 2, a 25 chilometri da Liegi, una delle principali città del Belgio. La centrale era spenta proprio per un controllo, e durante le ispezioni sono state trovate tracce di crepe all’interno del reattore nucleare.
I controlli rientrano in quel progetto di revisione di tutte le centrali europee in seguito al disastro di Fukushima che hanno creato non pochi problemi ai gestori visto che sono state notate diverse cose che non andavano. Nella chiusura scaglionata stavolta era toccato alla centrale di Tihange 2 che era stata momentaneamente spenta durante la scorsa estate e che, se tutto fosse andato per il verso giusto, sarebbe ripartita il prossimo mese. Ora invece il restart è stato bloccato e finché non si riparerà il danno la centrale dovrà rimanere spenta. Un disagio minimo se si pensa a cosa sarebbe potuto accadere se la crepa si fosse allargata quando la centrale era a pieno regime.
Stando alle notizie che vengono dal Paese belga, sembra anche che la situazione di questa centrale non sia l’unica a destare preoccupazione. Anche quella di Doel 3, la più grande del Paese, ha presentato un problema strutturale simile, e sono in corso tutti gli accertamenti dovuti, ma nel frattempo ad agosto la centrale era stata chiusa in via precauzionale. Nonostante il nucleare fornisca oltre la metà dell’energia al Belgio, il Governo ha deciso di avviare un processo per l’uscita da questa forma di approvigionamento energetico nei prossimi anni. Per farlo, comincerà a chiudere le centrali più vecchie, e proprio queste due che hanno circa 40 anni di età potrebbero essere tra le prime.
[Fonte: Repubblica]
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