Ricapitoliamo perché c’è da smarrirsi nei meandri dell’incoerenza: appena poche ore fa, il nostro Governo ci aveva concesso la libertà di scegliere se andare o votare oppure no il 12 ed il 13 giugno prossimo (grazie, sire, per la concessione della democrazia!), sottolineando più e più volte a reti unificate che il referendum sul nucleare però era inutile. Ciononostante si sarebbe rispettata la volontà del popolo sovrano e bla bla bla, la sapete la filastrocca, no? Oggi si apprende, cito dal Sole24ore, che
Silvio Berlusconi è pronto a dare battaglia in vista della consultazione del 12-13 giugno e ha incaricato l’avvocatura dello Stato di presentare una memoria alla Consulta che sarà chiamata, il prossimo 7 giugno, a esprimersi sull’ammissibilità del nuovo quesito sul nucleare dopo il via libera della Cassazione.
“Ma siam pazzi?“, direbbe qualcuno. Perché il referendum fa cosi paura? In fondo, è da anni che non si raggiunge il quorum, in fondo è inutile, in fondo la gente preferisce andare al mare di domenica e il lunedì si lavora, in fondo la gente è disinteressata a questi temi, non conosce nemmeno il colore delle schede, alcuni non sanno nemmeno che si vota. Ecco, questo è quanto ci ripetono e si ripetono i negazionisti del referendum, più per convincere se stessi che qualcun altro. E allora perché fare battaglia davanti alla Consulta?
Altro particolare non trascurabile è che si può anche votare NO-NO-NO-NO oppure combinare i sì e i no in base alle convinzioni personali sui singoli quesiti. Sembra quasi che si dia per scontato che chi andrà a votare avrà davanti una sola casella, quella del sì. Quindi l’astensione o peggio, come si sta cercando di fare, boicottare con ogni mezzo il voto, rimane l’unica alternativa possibile per il partito dei no, per coloro che l’atomo lo vogliono. E’ assurdo. Ed è ancora più paradossale che la Cassazione venga accusata di essere andata al di là dei suoi poteri quando ha deciso di riformulare il quesito. Si legge nella memoria indirizzata alla Consulta:
Poiché, non deriva dai commi 1 e 8 dell’articolo 5 la possibilità di realizzare centrali nucleari, né di dar corso ad una politica energetica fondata sul nucleare ne consegue che ciò che si chiede all’elettorato è di esprimersi sull’opportunità che in futuro, sulla base di nuove scelte, l’Italia adotti una strategia energetica. Un percorso che non è previsto dal nostro ordinamento costituzionale con la conseguenza che il quesito risultante dall’ordinanza dell’1 giugno dell’Ufficio centrale per il referendum non può che ritenersi inammissibile.
Inammissibile è anche affermare pubblicamente, nel corso di un vertice internazionale, di voler rinviare il voto perché certi della vittoria dei sì di pancia. Non si può scegliere quando si è pronti a perdere perché non si sarà mai pronti a perdere ed i confronti verranno evitati, ogni volta, con una presa di posizione qualunque, senza mai schierarsi da una parte o dall’altra. Questo sì che è davvero inammissibile. Come raccontarci ancora storie, far finta di non vedere che il quesito sul nucleare è solo un incentivo all’affluenza ad un voto che fa paura per ben altro quesito, per ben altre ragioni legate al consenso popolare, a quella che sarebbe un’ennesima prova di sfiducia ad personam. Chi avrà il coraggio di gridarlo per primo?
archeo 5 Giugno 2011 il 1:08 am
secondo me rischiamo di fare una critica di facciata e di non guardare quello che è la sostanza delle cose. Possiamo pensare quello che vogliamo ma se escluderemo le centrali nucleari saremo dipendenti dai paesi arabi per il petrolio e dalla francia per l’energia elettrica, i primi faranno il bello e il cattivo tempo a spese nostre per quanto riguarda i prezzi. trovo inoltre estremamente ipocrita dire: noi il nucleare non lo vogliamo tanto c’è la francia che ci dà l’energia elettrica! tutto ciò ci renderà estremamente poveri, il prezzo della benzina salirà alle stelle perchè il petrolio diventerà sempre più difficile trovarlo, il prezzo delle bollette salirà anch’esso, pagheremo un miliardo di euro annui per gli incentivi alle rinnovabili addebitato sulle bollette degli italiani, non riusciremo più a contenere il riscaldamento globale entro 2 gradi perchè dovremo bruciare il petrolio come energia di base in grande quantità, le rinnovabili possono arrivare max. al 30-40 % del fabbisogno nazionale nel 2020-2030, ciò porterà ad eventi climatici precatastrofici e catastrofici in seguito, quando invece il petrolio diminuirà ulteriormente le rinnovabili non saranno in grado di sostituirlo, ci sarà un 30-40 % di buco con danni incalcolabili (ospedali chiusi, scuole chiuse, laboratori per medicinali bloccati …etc.)
.Le centrali italiane avranno un sistema di sicurezza attivo e passivo, non solo protezione del nocciolo ma circolazione di aria immediatamente in seguito a qualche incidente nel suo interno, acqua a pressione sul nocciolo. il modo per rendere innocue le scorie è compito della fisica delle particelle e delle nanotecnologie e su questo il governo ha un ottimo programma
Paola Pagliaro 5 Giugno 2011 il 5:26 pm
La critica non era contro il nucleare, si è indetto un referendum, si può votare sì e si può votare no… ma per quale motivo cercare di annullarlo solo perché si teme vinca il sì ovvero i contrari al nucleare? Chi vuole il nucleare andrà a votare no, non mi sembra ci sia niente di complicato… sulla questione delle scorie, poi, purtroppo non credo proprio ci siano attualmente soluzioni per renderle innocue, lo dice la Hack… in futuro magari, se la ricerca va avanti, si scoveranno nuovi metodi ma per ora dobbiamo inserirle necessariamente nei contro del nucleare.