Le forti piogge estive sono un’abitudine, in particolare sulle zone costiere italiane. Ma a preoccupare non è il fatto che dopo settimane di calore estremo siano arrivati i nuvoloni, ma che la potenza della natura sia diventata così distruttiva. L’ultimo episodio è accaduto sulla riviera romagnola dove un nubifragio durante il week-end, e conclusosi praticamente solo lunedì scorso, ha letteralmente messo in ginocchio una vasta area che ha raggiunto anche l’entroterra.
Le zone più colpite sono state le località turistiche di Rimini e Riccione, e per fortuna che è capitato in questi giorni perché se fosse successo in pieno agosto, con le centinaia di migliaia di persone che affollano i paesi nei dintorni, chissà cosa sarebbe potuto accadere. È successo invece che un violentissimo nubifragio si è abbattuto sulla costa ed è arrivato fino a San Marino, con dei venti potentissimi che hanno provocato ingenti danni, fino persino a bloccare l’autostrada. Ed oltre ai danni economici si conta purtroppo anche una vittima.
Si tratta di una donna anziana che, nel tentativo di scappare dalla sua abitazione allagata, è rimasta intrappolata ed è morta annegata. Le operazioni di soccorso effettuate dai vigili del fuoco e dai volontari della protezione civile sono state oltre 300, e a preoccupare maggiormente sono stati i garage allagati ed il sistema fognario che è andato in tilt.
Oggi la Regione ha chiesto lo stato di calamità naturale, ma purtroppo l’impressione è che dovremo farci l’abitudine con episodi del genere perché non si tratta più di una semplice casualità. Come abbiamo visto già in altre parti del mondo, l’innalzamento della temperatura, per ora relativamente lieve, ha comportato diversi scompensi nei delicati equilibri atmosferici. E così dove prima accadevano una decina di uragani di lieve entità all’anno, ora ne accadono molti di più, di cui diversi devastanti. Dove invece, come l’Italia, non si andava oltre un temporale, assistiamo sempre più di frequente a nubifragi e trombe d’aria, purtroppo spesso letali.
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