In chimica l’ossido di azoto è il termine che indica la combinazione degli elementi azoto e ossigeno. Le due varianti comuni dell’ossido di azoto sono l’ossido nitrico (NO) ed il biossido di azoto (NO2), in cui entrambe hanno un singolo atomo di azoto, collegato rispettivamente ad uno e due atomi di ossigeno.
I due tipi di ossidi di azoto comuni sono a volte indicati come NOx, dove x rappresenta la variabile delle parti di ossigeno nella molecola. A produrre enormi quantitativi di ossidi di azoto è la combustione nei motori dei veicoli, i cui scarichi finiscono in atmosfera. Gli scienziati stanno cercando di individuare la responsabilità delle emissioni di ossido di azoto nel complesso processo chimico che sta cambiando la composizione dell’atmosfera intorno a noi, portando ad un rapido peggioramento della qualità dell’aria.
Nella definizione fornita dalla European Environment Agency, con il termine NOx, si indicano l’ossido di azoto (NO) e il biossido di azoto (NO2), emessi principalmente da veicoli a motore e che presentano rischi per la salute sia da soli che in quanto precursori di altri inquinanti nocivi.
Gli studi degli effetti sulla salute dell’esposizione ai NOx presenti nell’atmosfera sono limitati perché le loro conseguenze sono difficili da separare da quelle di altri inquinanti atmosferici. Tuttavia, si pensa che provochino una riduzione della funzione polmonare ed un aumento delle reazioni allergiche e dei sintomi respiratori come l’asma.
Gli ossidi di azoto sono il risultato diretto della combustione in presenza di azoto atmosferico e ossigeno. Anche se sono presenti nello scarico di qualsiasi motore a combustione interna, sono particolarmente dominanti nelle emissioni dei motori diesel. L’EPA, l’Environmental Protection Agency, regola i quantitativi di monossido di azoto (NO) e biossido di azoto (NO2), ovvero dei gas acidi che contribuiscono alla formazione di smog e piogge acide. Nello specifico, si calcola che l’impatto dei NOx nella formazione delle piogge acide sia pari al 30%.
Per approfondire:
[Fonti: EPA; Nonsoloaria; Wikipedia; European Environment Agency]
Ola 1 Marzo 2017 il 12:59 am
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