La Norvegia ha appena annunciato di aver deciso di prendere l’iniziativa sulla scena mondiale in merito al taglio del carbonio. Se un trattato globale può essere negoziato a Copenaghen il prossimo dicembre, la nazione si impegna a fare di più, e cioè spera di riuscire a ridurre le emissioni di carbonio del 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020. Ma l’obiettivo più ambizioso fissato da qualsiasi nazione sviluppata al mondo, quello della Norvegia, è impegnarsi a diventare completamente ad “emissioni zero” nei soli 10 anni successivi.
L’annuncio ha contribuito a riaccendere le speranze che un trattato globale sul clima fosse possibile, e ha già trascinato l’ambizioso Giappone sui piani di contenimento delle emissioni. Sembra che ci sia una volontà crescente di seguire tali percorsi sul fronte del clima nella comunità internazionale. Almeno da parte delle nazioni più sensibili al problema.
La riduzione del 40% è importante per diverse ragioni, più di quanto qualsiasi Paese industrializzato sia stato disposto a fare finora, ed è l’importo che molti Paesi in via di sviluppo chiedono ai più ricchi. Secondo il quotidiano Bloomberg,
La proposta norvegese è il tipo di volontà politica necessaria per spostare i colloqui di Copenaghen sul clima in avanti verso un accordo forte
ha spiegato Martin Kaiser, direttore delle politiche climatiche di Greenpeace International. E’ giusto che ogni nazione si impegni in un’azione per il clima più audace, perché così gli altri saranno indotti a seguire l’esempio. E le nazioni ricche, sia a causa dell’imperativo morale, ma anche perché sono in una migliore posizione economica per farlo, hanno effettivamente bisogno di istituire una tassa sulla riduzione delle emissioni.
Sembra che questo sia esattamente ciò che la Norvegia intende fare, impegnandosi non solo a ridurre le emissioni entro il 2020, ma impostando un tipo straordinariamente ambizioso di riduzione del 100% entro il 2030. Anche se la Norvegia non ha specificamente indicato i suoi piani per la realizzazione dei tagli, il ministro dell’ambiente ha notato che la nazione sarà “un Paese pioniere quando si tratta di politica ambientale”. Investirà nelle energie rinnovabili per volontà della stessa popolazione. Tutto il mondo, e specialmente l’Italia, dovrebbe prendere nota.
Fonte: [Treehugger]