Natale è passato, ma non è detto che non sia più possibile fare (o farsi) dei regali. Navigando per il web, ecologiae ha trovato per voi un regalo veramente eccezionale, utile a noi e all’ambiente: la doccia “indulgente”. Ultimamente di invenzioni ecologiche, soprattutto al fine di risparmiare l’acqua, ne sono arrivate tante, ma questa forse le batte tutte.
Infatti la doccia indulgente, come funzionalità, si trova a metà tra la doccia “marina” e quella “a basso flusso”, e ha come obiettivo quello di evitare lo spreco di acqua. Secondo il sito della casa produttrice, questo genere di doccia consuma il 56% in meno di acqua di una doccia normale, e il 26% rispetto ad una a basso flusso, senza sacrificare il calore e il comfort per l’utente.
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire come funzionano anche le altre invenzioni. La doccia marina è quella doccia che, insieme all’acqua, eroga anche il sapone, in modo da non far perdere tempo all’utente il quale, tra shampoo, doccia schiuma e chissà quali altri prodotti, lascia l’acqua aperta, sprecando ettolitri inutilmente. Molto utile, non c’è che dire. Quella a basso flusso invece fa uscire anche aria insieme all’acqua, in maniera tale da far percepire la stessa quantità di acqua, ma in realtà ne viene erogata meno. Ma se un utente volesse rimanere sotto la doccia calda per rilassarsi una fredda mattina di dicembre, perchè non potrebbe?
La doccia indulgente glielo permette. Il suo concetto è basato sulla sequenza “lavaggio-vapore-risciacquo“, diverso dal concetto “risciaquo-chiusura dell’acqua-lavaggio” delle docce normali. Il vapore serve per mantenere la sensazione di calore e comfort che avremmo mantenendo la doccia aperta anche quando non serve, ma rispamiando l’acqua che in effetti non viene usata. L’unico rischio è che, in una casa particolarmente fredda, magari questa doccia non tiene particolarmente caldi come farebbe una doccia normale, ma il risparmio in termini di acqua è notevole e da non sottovalutare.
La sequenza ha dei tempi che inizialmente sono un minuto per il risciaquo, 4 minuti per l’insaponamento (il vapore) e due minuti per il lavaggio finale. In pratica solo per 3 minuti l’acqua esce realmente, ma il minutaggio può anche essere variato a seconda dei gusti dell’utente. Resta solo da vedere quando questa invenzione arriverà in Italia, magari sarà un buon regalo per il prossimo Natale.
anonimo 12 Dicembre 2010 il 1:46 am
Bellissimo articolo!!!!!!!!!!!!! complimenti!!!!!!!!!!!!!! xD