La tecnica estrattiva del fracking sarà, con ogni probabilità, vietata in Italia: la Commissione Ambiente alla Camera ha approvato l’emendamento che lo stabilisce, emendamento al collegato Ambiente alla Legge di stabilità. In Italia non era mai stato autorizzato il fracking, né, ha precisato il CdM, alcuna norma in materia era stata inserita nel decreto Sblocca Italia. Ma una presa di posizione al riguardo è senz’altro gradita.
Abbiamo parlato più volte del fracking, in Italia non autorizzato, e ora esplicitamente vietato dalla Commissione Ambiente alla Camera con l’approvazione del già citato emendamento. Si tratta di una tecnica estrattiva, utilizzata soprattutto per il gas, basata sulla fratturazione idraulica delle rocce contenenti gas o petrolio, innescata tramite dei getti di liquidi tutt’altro che puliti (si utilizzano svariate sostanze chimiche, anche pericolose). La tecnica del fracking è di recente tornata nell’occhio del ciclone negli Stati Uniti e in California in particolare, dove, in un momento di forte siccità, ci si è accorti che facendo uso esteso del fracking si erano contaminate moltissime falde acquifere. Come è facile immaginare, la rilevazione non è risultata affatto sorprendente per i più: i danni connessi all’estrazione di idrocarburi con le tecniche di fratturazione idraulica sono ben noti, ma spesso gli interessi economici di aziende ed enti passano sopra al buon senso e ai diritti della comunità. In California, dopo aver commesso il danno, infine ci si è accorti di non poterlo nascondere, e che fronteggiare la siccità senza poter far ricorso a tutte le falde ha dei costi straordinari per le casse pubbliche, pertanto si è disposto uno stop d’emergenza per numerosi pozzi di re-iniezione dei liquidi.
Il fracking è stato posto sotto accusa in numerose occasioni per le potenziali correlazioni con i terremoti: resta un argomento delicato, in quanto le connessioni ci sono, ma ciò non vuol dire che il fracking abbia causato alcuni dei grandi eventi naturali a esso imputati. Ed è bene sottolineare come il fracking non solo causi danni gravissimi alle falde acquifere, ma contribuisca in modo importante al loro esaurimento, dato l’enorme quantitativo di liquido utilizzato per la fratturazione idraulica. Negli Stati Uniti anche questa problematica sta diventando scottante, a maggior ragione se si considerano regioni aride come il Texas dove si estrae molto e la siccità è da sempre un problema.
Nonostante tutto questo, la tecnica estrattiva del fracking continua a diffondersi, se ne prevede un aumento nell’impiego negli Stati Uniti e non molto tempo fa David Cameron ha deciso di puntare sulla fratturazione idraulica nel Regno Unito, per diminuire la dipendenza energetica dall’estero. Decisione che ha fatto infuriare tanti ambientalisti e tantissimi comuni cittadini.
Tornando in Italia, dopo la decisione della Commissione Ambiente sul ddl 2093, il Collegato Ambientale, ora si attende l’okay dalla Camera e dal Senato. Val la pena di sottolineare che in caso di approvazione definitiva sarà l’INGV a vigilare sul divieto al fracking; inoltre, aziende che dovessero averne fatto uso in passato, dovranno riferire allo stato in merito all’utilizzo della tecnica di fratturazione idraulica delle rocce.
Photo credits | Getty Images
Amado 1 Marzo 2017 il 3:15 am
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