Le elezioni del cambiamento si sono trasformate nella classica farsa all’italiana, e ci ritroviamo con un Governo nuovo ma con i problemi vecchi. Ed il simbolo della vecchia Italia che non riusciamo a scrollarci di dosso è quella dei condoni. Nemmeno il tempo di insediarsi ed il nuovo presidente della Commissione Giustizia al Senato Francesco Nitto Palma ha promesso che avvierà un nuovo condono edilizio. Proprio quello di cui l’Italia non ha bisogno.
A parte le scelte discutibili fatte nel suo primo giorno di lavoro (far visita a Cosentino, in carcere per collusione con la camorra, e criticare i giudici che hanno condannato Berlusconi), quello che a noi più interessa è la questione dei condoni. Tutti i politici avevano promesso, dopo l’ennesimo crollo, che non avrebbero più condonato nemmeno una pietra. Evidentemente sono passati troppi mesi dall’ultima catastrofe, e così ecco che Nitto Palma ritorna all’attacco e afferma:
Vi invito ad andare sui territori e vi renderete conto che da circa da 35 anni, in una terra dove governava il centro-sinistra, si è costruita una città grande come Padova e adesso qualcuno intende abbattere quella città. Stiamo parlando di circa 700-800 mila persone, e non ci sono le risorse finanziarie per procedere agli abbattimenti, non ci sono le discariche dove inserire l’abbattuto e principalmente non c’è la possibilità di riallocare i soggetti che vivono in quelle abitazioni. Vi sono dei mostri edilizi e ci sono delle abitazioni di speculazione ma la maggior parte di quelle abitazioni abusive sono abitazioni di necessità.
In sostanza siccome non ci sono i soldi per abbattere quelle abitazioni, meglio renderle tutte legali, ecomostri compresi. Nitto Palma non si rende conto che è proprio questo tipo di ragionamento che fa aumentare il numero degli edifici abusivi, tanto si sa che prima o poi il condono arriva sempre. E non fa nulla se le case sono costruite in maniera non sicura, e mettono in pericolo l’ambiente, sradicando alberi che potrebbero evitare frane, o prosciugando fiumi che, con qualche goccia di pioggia, spazzano via tutto quello che trovano sulla loro strada.
Dopotutto il presidente della commissione giustizia non è nuovo a provvedimenti del genere. Nel 2010 per poco non riuscì a far passare il peggiore condono edilizio della storia dell’Italia. Nell’ultimo condono, quello del 2003, furono tenuti fuori alcuni ecomostri perché a tutto c’è un limite, e siccome la loro situazione era davvero insopportabile, si decise di non farli rientrare nell’elenco dei ruderi condonabili. Nel 2010 però l’allora senatore del Pdl propose un condono tombale che mettesse in regola anche quelli. Per fortuna un collega del PD se ne accorse e denunciò tutto, e la sommossa popolare che ne derivò di fatto cancellò quella proposta. Ora Nitto Palma ci riprova. A noi non resta che sperare che, come la volta precedente, fallisca miseramente.
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