In Nicaragua sembra sia stato infine trovato l’accordo per la costruzione di un canale interocanico come quello di Panama, che colleghi l’oceano Pacifico con l’oceano Atlantico. I soldi ci sono: a portare avanti il progetto sarà la HK Nicaragua Canal Development Investment Co, una società cinese.
In Nicaragua arriva l’accordo con gli investitori cinesi per la costruzione di un canale interoceanico come quello di Panama, che peraltro prevede anche la realizzazione di un “canale asciutto”, come è stato definito, ovvero di una ferrovia che tagli le due coste del paese, ormai privo di qualunque mezzo su rotaia dallo smantellamento totale effettuato nel 1993 dal presidente Violeta Chamorro.
Dopo l’accordo con l’amministratore unico della Xinwei, Wang Jing, per la gestione del Wi-Fi nel paese, il presidente Ortega ha stretto sempre con Wang Jing l’accordo per il canale. La proprietà del canale resterà del magnate cinese, che verserà al paese l’1 per cento dei proventi annuali derivanti dal canale.
Mentre il canale di Panama si allarga per via dell’eccessivo traffico (fine dei lavori prevista per il 2014-2015), il Nicaragua, paese poverissimo, si lancia in un progetto cui però non mancano le critiche da parte dell’opposizione, che è arrivata a definire Ortega come un traditore del paese. Il motivo è nell’apertura alla Cina, ma soprattutto nelle modalità con cui questa è avvenuta, che effettivamente getta un’ombra lunghissima sul progetto del canale. In un documento i protestanti affermano:
il Nicaragua non è in vendita. Il sogno di utilizzare il nostro privilegio geografico per costruire un canale interoceanico è utilizzato dal dittatore Ortega come un mezzo per consolidare il suo potere economico e quello dei suoi discendenti con la più grande frode e furto di proprietà nazionale che questo paese abbia mai visto. I progetti inclusi […] possono essere realizzati solo da HKND-Group, azienda cui viene data questa concessione, o da altre società alle quali vende tali diritti. Saranno loro e i suoi investitori che potranno decidere quali proprietà possano essere confiscate, attraverso un processo speciale e accelerato e al solo costo di valore catastale delle proprietà, con impunità davanti alla legge.
D’altro canto c’è chi vede nella costruzione del canale un’opportunità per un reale miglioramento della magrissima economia del Nicaragua.
Photo credits | Aaron Escobar su Flickr
bisio donato donati 20 Giugno 2013 il 9:08 pm
sono interessato ad ogni procedura che riguardano il canale del nicaragua