Lo status di rifugiato climatico è sempre stato visto come un problema di popolazioni che vivevano in posti sperduti del mondo, su isole dell’oceano Pacifico o in ambienti desertici. Ed invece ora il problema si mostra più pressante di quanto potessimo pensare perché anche la civilissima ed avanzatissima America ha i suoi primi rifugiati climatici. Si tratta di alcune centinaia di persone che vivono, o per meglio dire vivevano, nella città di Newtok, in Alaska, che a causa dei cambiamenti del clima è diventata invivibile.
Newtok si trova sulla costa Occidentale dell’Alaska, di fronte allo stretto di Bering che separa gli USA dalla Russia, e sta vivendo una lenta catastrofe che porterà, secondo le previsioni, al completo disfacimento dell’intero villaggio nell’arco di 5 anni. Il problema è rappresentato dal vicino fiume Ninglick River che circonda su tre lati il paesino, prima di sfociare nel mare di Bering. Questo fiume si è letteralmente “mangiato” circa 30 metri di terreno all’anno, ed il motivo individuato dagli scienziati è senza dubbio il cambiamento climatico.
Alcune aree sono già invivibili, ma le autorità hanno detto chiaramente che prima o poi tutti i 354 cittadini dovranno lasciare le loro case, trasformandoli così nei primi rifugiati climatici d’America. Purtroppo le cattive notizie non finiscono qui. Nonostante le condizioni climatiche estreme, l’Alaska è abitata da oltre 700 mila persone, e si calcola che gran parte di queste si dovranno aggiungere alla folta schiera dei milioni di rifugiati climatici che si creerà negli anni a venire, quando cioè le temperature medie della Terra avranno superato di gran lunga i 2 gradi centigradi e potrebbero persino raggiungere i 5 gradi.
Secondo Lord Stern, capo del Grantham Research Institute on Climate Change, quando le temperature raggiungono quei livelli, i modelli metereologici subiscono delle perturbazioni che portano alla desertificazione di alcune aree e alla morte degli animali da allevamento. Condizioni che costringeranno milioni di persone a spostarsi e, inevitabilmente, anche a creare conflitti armati. Per essere precisi gli Stati Uniti hanno già sperimentato un’emergenza simile in passato sull’isola di Shishmaref, sempre in Alaska, dove nel 2006 una temperatura più alta rispetto alla media globale, fino a 4 gradi sopra la norma, fece sciogliere i ghiacciai che inondarono questo pezzo di terra abitata da 4000 anni, costringendo 562 persone ad emigrare verso la terra ferma.
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