Mutamenti climatici, record negativo per i gas serra nel 2012

di Redazione Commenta

HONDURAS-DROUGHTL’OMM, l’Organizzazione meteorologica mondiale, ha diffuso nuovi dati sui cambiamenti climatici e in particolare le emissioni globali di gas serra, rilevazioni relative all’anno 2012. Le emissioni 2011-2012 sono superiori alla media (già altissima) della decade di riferimento.

Nuove, pessime notizie sulle emissioni di gas serra e quindi sulla lotta ai mutamenti climatici: il 2012 anno nero, e non è che l’ultimo di una lunga serie. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione meteorologica mondiale tra il 1990 e il 2012 il forcing radiativo dovuto all’effetto serra ha conosciuto un incremento del 32%. Ovvero in poco più di vent’anni è aumentato di un terzo.

Le osservazioni della vasta rete di Global Atmosphere Watch dell’Omm dimostrano ancora una volta che i gas di origine antropica che intrappolano il calore hanno turbato l’equilibrio naturale dell’atmosfera terrestre e contribuiscono notevolmente al cambiamento clima

ha dichiarato Michel Jarraud, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale. Ogni volta che ci troviamo a dover rendere conto di nuove prove e dichiarazioni relative all’influenza umana su riscaldamento globale e mutamenti climatici più in genere, si ha la sensazione di ripetere ciò che ormai da lungo tempo è una certezza, ma tuttavia è un punto su cui è bene insistere sempre: bisogna sempre ricordare che c’è ancora chi, come alcuni politici repubblicani negli States, nega questa evidenza.

Le nuove rilevazioni dell’Omm sono quindi negative e testimoniano che gli sforzi messi in atto da diversi stati industrializzati per il contenimento delle emissioni di gas serra non sono sufficienti, e che altri stati fondamentali (Cina in primis) sono lontani dal tributare alla problematica l’impegno dovuto. L’appuntamento con i dati ufficiali dell’Organizzazione meteorologica mondiale è quindi ora rimandato al prossimo anno per le rilevazioni del 2013.

Non c’è da aspettarsi miracoli, al massimo qualche peggioramento più contenuto, con la speranza che la strada green intrapresa da alcune nazioni possa fungere da esempio per altre.

Photo Credits | Getty Images

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