Abbiamo parlato spesso di orti urbani e di ortomania contro il carovita o semplicemente per il gusto di mangiare sano e a km zero prodotti genuini e coltivati con le proprie mani, in vaso o in balcone piuttosto che in orto o in giardino: le soluzioni per coltivare in casa pomodori e zucchine, basilico e spezie, fragole e lamponi sono così varie tanto divertenti! Sul mondo degli orti urbani è stata inaugurata una mostra fotografica a Milano “Urbi et Orti” presso la libreria Feltrinelli di piazza Piemonte. Scopriamo l’evento in dettaglio.
“Urbi et Orti” è un reportage fotografico di Alessandro Vinci, a cura di Sara Munari e di IIF Arte Side, il dipartimento creativo dell’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, patrocinato dal Comune di Milano. Gli scatti di Alessandro Vinci descrivono in un crescendo di emozioni i nuovi polmoni verdi sorti quasi per caso nella città, come simbolo di una rivoluzione culturale in atto che riconcilia le persone alle “questioni del verde e della sostenibilità”. Come spiega Munari, sono caratterizzati da una
Costruzione formale molto pulita, volta a sintetizzare nell’immagine la correlazione tra l’elemento umano e il contesto urbano, con un linguaggio fotografico essenziale ed equilibrato.
Deliziosa la nota introduttiva alla mostra fotografica di Vincenzo Antonio Scalfari, di cui riportiamo un estratto dove si parla della città di Milano, caotica, inquinata, sopraffatta dal traffico e dalla frenesia della vita moderna ritrova nella dimensione dell’orto urbano nuove forme di espressioni
Qui la comunità si ferma, si incontra, si confronta. Qui l’uomo di sottrae all’annichilimento imposto dalla società e scopre nuove forme di aggregazione, recuperate e ricostruite nell’antico contatto con la Terra. Ognuno fa da sé e fa per gli altri: qui si coltiva sano, e non solo cibo. E’ lecito pensare che si coltivi umanità. I nuovi orticoltori sono gli uomini e le donne della porta accanto, studenti, ingegneri, professori, impiegati, pensionati, che hanno cercat e trovato una finestra, un punto di vista diverso, una via di fuga da un mondo che, forse, ci rappresenta sempre meno.
[Fonte e foto: Orti urbani]