Sicuramente i circa 14 anni di Governo lo faranno passare alla storia per altri motivi, come la lotta all’analfabetismo piuttosto che per l’opposizione alle politiche degli Stati Uniti, ma Hugo Chavez, che si è spento questa notte all’età di 58 anni, è stato anche molto impegnato sulle tematiche ambientali e sui diritti umani. Probabilmente non si potrà definire un paladino dell’ambiente, ma considerando il quadro politico e sociale in cui versa il suo Paese, il Venezuela, si può dire che di impegno ne ha messo a sufficienza.
Uno dei principali provvedimenti in materia ambientale che ha messo in campo l’ormai ex presidente è stato l’adesione al Protocollo di Kyoto avvenuta nel 2010. Chavez ha aderito tardi all’accordo, quando ormai mancavano appena 2 anni alla sua scadenza, ma quest’adesione è stata colma di significato in quanto prima di tutto ha fatto diventare il Venezuela il primo Paese in via di sviluppo ad aderire all’accordo internazionale, alla stregua di nazioni come quelle europee o il Giappone; e poi perché ha dato un segnale forte anche sul futuro dato che l’adesione al Kyoto 2, a cui proprio alcune nazioni ricche non hanno voluto aderire, è scattata di conseguenza, facendo oggi rientrare il Venezuela tra i Paesi che si sono assunti l’impegno di tagliare le emissioni.
Inoltre va detto che Chavez governava un Paese ricco di petrolio, e quindi sarebbe stato molto semplice arricchirsi con l’oro nero. Invece lui si è sempre opposto al massiccio sfruttamento delle ricchezze del suo Paese, ed ha più volte ribadito che gli Stati Uniti, che facevano di tutto per mettere le mani sul suo petrolio, si sarebbero dovuti accontentare dei pochi barili che venivano estratti perché, per evitare una crisi energetica molto probabile, era meglio centellinare l’oro nero che esaurirlo nel breve giro di pochi anni.
Sarebbe stato meglio puntare sulle rinnovabili, ha spiegato l’ex Presidente, dato che vento e sole erano abbondanti per tutti. Peccato che tra le energie da sfruttare Chavez inserisse anche il nucleare. Chavez è stato anche uno dei primi a parlare di risparmio energetico, tutela della biodiversità e protezione delle foreste in un Paese relativamente povero, ed anche questa visione premonitrice, insieme alle tante altre operazioni portate avanti negli anni, ha contribuito a formare una figura che verrà raccontata nei libri di storia.
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