Negli ultimi anni il ricorso alla cremazione dei defunti è in regolare aumento. In alcune città si nota una vera e propria esplosione nell’utilizzo di questa pratica: a Milano, ad esempio, il numero di cremazioni ha superato quello delle inumazioni, come confermato dai dati del Comune di Milano e dalla stessa esperienza delle imprese funebri che operano nel territorio. La legge italiana permette questa pratica da molti decenni, ma solo negli ultimi anni il suo utilizzo sta raggiungendo soglie elevate, che permettono di ragionare su questo tipo di sepoltura.
La cremazione a Milano
La Regione Lombardia è da anni un esempio per le altre regioni italiane, in quanto la cremazione in queste zone è fortemente favorita, anche a livello dei singoli comuni. La problematica principale che fa guardare con interesse a questo tipo di sepoltura proprio in Lombardia dipende fortemente dal fatto che questa è una delle regioni più densamente abitate d’Italia. Nell’arco di pochi decenni i cimiteri sono stati avvolti dai centri abitati, rendendo sempre più complessa la loro gestione e le future previsioni di ampliamento. Per i comuni si tratta anche di costi ingenti: è la comunità che si fa carico di mantenere i cimiteri e le sepolture in uno stato decoroso, con spese che ogni anno sono sempre maggiori. Sono le zone più popolate a farne le spese maggiori, perchè i luoghi di sepoltura tendono a mostrare sempre più problemi. Fortunatamente Milano, uno dei capoluoghi più densamente abitati, promuove da decenni il ricorso alla cremazione. Se si considera che ogni spazio occupato da una bara potrebbe contenere fino a 50 urne, risulta chiaro come un cimitero di sole urne cinerarie possa essere auspicabile, per evitare un utilizzo eccessivo del suolo, tanto prezioso all’interno delle città.
La legislazione
La Legge italiana permette la cremazione da decenni; questa pratica è anche ben vista dalla Religione Cattolica (professata dalla maggior parte degli abitanti della penisola). Forse non tutti sanno che da pochi anni non è più obbligatorio inumare le urne in terreno cimiteriale, quindi dopo la cremazione i resti vengono consegnati ai parenti più prossimi, che decidono in totale autonomia cosa farne. Le piccole urne possono essere conservate a casa dei parenti, oppure inumate al cimitero. La legge italiana permette anche di disperdere le ceneri nell’ambiente, purché tale attività non sia svolta all’interno dei centri urbani. Si può quindi pensare di disperdere le ceneri in un parco, nel mare, oppure in una zona particolarmente gradita al defunto mentre era in vita. Esistono anche appositi spazi all’interno dei cimiteri più grandi.
La cremazione è ecologica
La cremazione è un metodo molto evoluto e pulito di inumazione. La principale caratteristica positiva sta nel fatto che le urne occupano poco posto, ma i vantaggi non si fermano qui. La cremazione è anche più pulita ed ecologica in quanto permette di ottenere energia dai forni crematori: i resti vengono bruciati ad altissima temperatura, con emissioni minime di fumi e polveri nell’ambiente e immagazzinando l’energia che viene prodotta con il calore del fuoco. Alcune agenzie di pompe funebri propongono anche funerali totalmente ecologici: visto che la bara non verrà lasciata per decenni in un sacello in cemento, è possibile scegliere dei modelli in cartone pressato o in legno riciclato, a bassissimo impatto ambientale e molto rapidi da bruciare.
Fonti:
Dati sul ricorso alla pratica della cremazione:
– http://www.comune.milano.it
– http://www.nebulonghi.it
Tamela 1 Marzo 2017 il 12:53 am
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