Al fine di promuovere la coltivazione di orti urbani ecosostenibili nasce a Milano il progetto Coltivami: 9 aree per un totale di 25 mila metri quadrati per permettere a cittadini e associazioni di tornare a occuparsi della terra anche in città, il tutto, naturalmente, sotto il segno della sostenibilità ecologica.
Saranno 309 le particelle ortive che nasceranno grazie al progetto Coltivami, e si troveranno nelle vie Boffalora, Ippodromo, Monte Stella, Falck, Alassio, Rubicone, Cascina de Prati. Sono state da poco definite tutte le modalità di utilizzo per soggetti pubblici, ma anche privati, con sede a Milano: si parla di Onlus, di cooperative senza scopo di lucro, di associazioni ambientaliste e di promozione culturale. Le convenzioni che verranno stipulate con i singoli soggetti avranno durata di 9 anni, con possibile rinnovo per altri tre.
Come ha spiegato l’assessore all’Area Metropolitana, Decentramento e Municipalità, Servizi Civici Daniella Benelli
Coltivami si pone l’obiettivo di riportare l’agricoltura in città e di farla conoscere ai tanti che non hanno contatti con il mondo agricolo. E’ una grande occasione per chi ama gli orti e vuole dare un contributo all’ampliamento degli spazi verdi vivibili.
Sull’argomento è intervenuto inoltre l’assessore a Cultura e Agricoltura Stefano Boeri, che ha ricordato come il progetto sia stato realizzato anche pensando al prossimo Expo 2015 che verrà ospitato dal capolouogo lombardo.
Il miglior modo che ha Milano per prepararsi ad Expo 2015 è quello di ripensare al suo ciclo della nutrizione, lungo tutta la sua filiera: dalla produzione agricola alla sua trasformazione in cibo, fino alla sua commercializzazione. Questo è un progetto di grande promozione dell’agricoltura diffusa e di prossimità, che è anche un elemento di sostegno economico delle famiglie.
Come dicevamo l’iniziativa Coltivami è inoltre state ideate ponendo particolare attenzione alle modalità di coltivazione degli orti in città, obbligatoriamente ecosostenibili: sono infatti vietati pesticidi come diserbanti e sementi Ogm.
Photo credits | Monica Arellano Ongpin su Flickr
Hallie 1 Marzo 2017 il 12:54 am
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