Con i dati disponibili oggi è ufficiale, l’inquinamento dell’aria a Milano è già risultato oltre i limiti del PM 10 per un totale di 35 giorni nel 2015, il che implica sanzioni da parte dell’Europa per i prossimi sforamenti. A conti fatti, nel capoluogo lombardo i livelli di inquinamento dell’aria sono risultati eccessivi, in questo inizio di anno, circa un giorno su due, il che ha ovviamente rinfocolato le polemiche sullo smog cittadino, con Legambiente che chiede interventi focalizzati in primo luogo sulla mobilità.
Milano ha già sforato i limiti per l’inquinamento dell’aria (PM 10) per 35 giorni da quando è iniziato l’anno, statistica non di certo invidiabile. Sono quindi già finiti i giorni di tolleranza previsti dall’UE in merito al livello di smog nelle città del continente, e dai prossimi eccessi (che non tarderanno di certo ad arrivare) scatteranno le sanzioni. E va inoltre segnalato che talvolta il limite di 40 microgrammi per metro cubo del PM 10 è stato superato ampiamente, non certo di un pelo, come sabato scorso, quando le centraline hanno registrato valori superiori ai 65 microgrammi per metro cubo. In media i valori rivelati in quest’anno si attestano attorno ai 56 microgrammi per metro cubo.
Il protocollo relativo allo smog prevedeva il blocco di alcune vetture nell’hinterland ma adesso che la provincia è venuta meno spetta alla città metropolitana di Milano gestire il tutto (la delega all’ambiente non è ancora stata assegnata ed è pertanto ancora in mano a Pisapia). L’assessore all’ambiente Pierfrancesco Maran ha dichiarato che
Il protocollo resta in vigore, al decimo giorno scatta e inviteremo i sindaci ad aderire […]. Siamo tornati ai livelli del 2013, che era il secondo anno migliore di sempre dopo il 2014, quando il meteo ha inciso in modo importante: il trend del Pm10 è di miglioramento costante, bisogna andare avanti nelle strategie strutturali impostate nella riduzione del traffico e nel miglioramento delle caldaie. L’aria che respiriamo oggi è migliore di cinque anni fa ma la partita non è affatto vinta.
L’assessore fa notare i miglioramenti, ma le persone ovviamente notano che, ai primi di marzo, già si sono registrati 35 giorni con valori fuorilegge, il che implica che la situazione è tutt’altro che rosea, al di là di relativi miglioramenti rispetto ad annate passate. Il presidente di Legambiente Lombardia Di Simine ha ribadito l’importanza di intervenire sulla mobilità, sulle auto, considerando anche come la Lombardia sia la Regione più motorizzata d’Europa, con il 20 per cento di vetture in più rispetto alla media. Il presidente (che ricorda anche che gli sforamenti sono avvenuti nonostante i primi due mesi del 2015 siano stati più piovosi della media), chiede un piano per l’eliminazione di parte delle auto lombarde, con investimenti sulla mobilità pubblica, da potenziare e rendere più efficiente. Claudia Terzi, assessore regionale all’Ambiente, ha ammesso che “c’è tanto da fare”, ma che “contiamo una configurazione territoriale difficile di cui l’Europa deve tener conto”, confermando inoltre che prima o poi arriverà lo stop per i diesel Euro 3, stop che un tempo era stato previsto per il 2015, poi per il 2016, ora non si sa più quando arriverà.
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