Siamo giunti alla penultima lista di tecnologie verdi che accompagneranno la nostra vita nei prossimi anni. Ci concentreremo ancora sul trasporto, il quale è una delle chiavi per diminuire l’inquinamento, ma anche su nuovi materiali e sulla produzione energetica pulita. Ecco a voi le nuove tecnologie:
L’auto è una batteria: le automobili elettriche consumano energia elettrica per ricaricare le loro batterie, ma alcune batterie sono in grado di memorizzare fino a quattro volte l’elettricità che il proprietario utilizza effettivamente. Il percorso tipico di un’auto urbana è di circa 30-50 chilometri al giorno, ma la nuova generazione di auto elettriche ha batterie con la capacità di immagazzinare carica per 160 km. Invece di stare inattive in garage, le auto elettriche ferme potrebbero immagazzinare energia da fonti rinnovabili quando l’offerta supera la domanda. Questa energia immagazzinata potrebbe poi essere rilasciata nella griglia elettrica, quando la domanda supera l’offerta. L’idea è nata dalla collaborazione di alcune Università australiane e americane, ed è ancora in fase di sviluppo.
Motori inattivi: i grandi motori bruciano tantissimo carburante quando sono lasciati al minimo (ad esempio quando sono fermi al semaforo). Mediamente però durante la giornata di un camion il 72% del tempo questo motore è al minimo. Nuove tecnologie già disponibili permettono di utilizzare sistemi automatizzati che spengono e riaccendono i motori in base alla temperatura e alle altre condizioni, per ridurre l’impatto ambientale del 90%.
Offshore verticale: più forte e costante è il vento, maggiore è la produzione di energia eolica. La turbina Aerogenerator, in corso di sviluppo da parte di Wind Power a Cranfield, Regno Unito, ruota intorno all’asse verticale, ed è particolarmente adatta per il funzionamento in mare aperto con il suo baricentro basso e l’insensibilità alla direzione del vento. Ciò significa che può essere efficiente anche ad una certa altezza in cui di solito le turbine, a causa dell’attrito, diventano instabili. È anche più economica e facile da mantenere rispetto alle turbine tradizionali.
Ogni goccia è preziosa: ispirato dal coleottero che vive nel deserto del Namib, che ha appena 10 millimetri di piogge ogni anno per sopravvivere, Andrew Parker del London’s Natural History Museum ha sviluppato un modo per intercettare ogni minima goccia di umidità nell’aria. Con l’aiuto degli ingegneri Qinetiq, una società di ingegneria britannica, ha progettato un materiale basato sui dossi idrofobi sulla schiena del coleottero che incanalano l’acqua verso la sua bocca. La finalità è di catturare l’acqua per l’irrigazione nelle regioni desertiche. Il design è 10 volte più efficiente delle reti tradizionalmente utilizzate. Ma è ancora in fase di sviluppo.
Monitoraggio dell’alimentazione domestica: ora non ci sono più scuse per lasciare qualsiasi apparecchio elettrico acceso al momento di uscire di casa. Un nuovo controller intelligente sviluppato da Innovations Semitech di Melbourne, in Australia, consente di monitorare e spegnere tutti i vostri elettrodomestici via software scaricati sul proprio telefono cellulare o computer portatile. Uno studio pilota ha dimostrato che un edificio di uffici è stato in grado di tagliare i consumi energetici del 25%. La tecnologia oggi è già disponibile.
Fibre da piume: ogni anno 38 milioni di tonnellate di fibre sintetiche come il nylon e il poliestere sono prodotte a partire da prodotti petrolchimici. Queste, in parte, potrebbero essere sostituite da fibre provenienti dalle 5 milioni di tonnellate di piume di pollo scartate dall’industria della carne ogni anno, dice Andrew Poole del Commonwealth e Research Organisation a Geelong, in Australia. Il suo team ha eliminato le fibre chimiche e ha trovato quelle di pollo ugualmente resistenti.
Acqua di mare per le serre: le aride regioni costiere, tra cui la maggior parte del nord Africa e altre regioni costiere subtropicali, hanno gravi carenze d’acqua nonostante siano circondate dal mare. Seawater Greenhouse, una società con sede a Londra, sta ora testando tre progetti economici per estrarre acqua dolce dal mare con l’energia solare. L’azienda costruisce serre integrate con impianti solari che concentrano il calore del sole per far evaporare l’acqua di mare ad una estremità della serra. La condensa al contrario, viene refrigerata e l’acqua pura può quindi essere utilizzata per l’irrigazione. In Gran Bretagna questa tecnologia è già disponibile.
A domani per le ultime novità.
Fonte: [Treehugger]