La mancanza di acqua potabile è uno dei deterrenti primari dello sviluppo di numerose aree povere della Terra. Porre fine a questa grave lacuna potrebbe significare un rapido miglioramento nella qualità della vita di molte popolazioni del Sud del mondo, rendere possibile e redditizia l’agricoltura e dare una speranza di un futuro migliore a milioni di persone.
I metodi per la desalinizzazione delle acque marine approntati fino ad ora sono costosi e richiedono un know how che molto spesso è difficile esportare nei Paesi meno sviluppati. Ecco perchè gli sforzi degli esperti del settore si stanno concentrando sullo sviluppo di nuove tecnologie meno esose e più efficienti.
Un sistema pilota mobile potrebbe presto fungere da test preliminare di fattibilità per una dissalazione più facile e meno costosa per i paesi in via di sviluppo.
Il sistema – noto come ‘M3’ – può verificare se l’acqua pura può essere estratta da qualsiasi sorgente idrica. A metterlo a punto un team di studiosi della University of California, Los Angeles (UCLA).
La tecnica usata, già ampiamente nota, è quella della desalinizzazione a osmosi inversa che consiste in un processo di filtrazione che costringe l’acqua attraverso una membrana per il filtraggio delle impurità. La desalinizzazione è spesso costosa, ma il sistema M3 può ridurre i costi. Normalmente, un nuovo impianto pilota statico deve essere costruito in ogni potenziale fonte di acqua sia per testare la qualità delle acque sia per valutare le strategie di pretrattamento dell’acqua.
Il pretrattamento è necessario per rimuovere le impurità prima che inquinino le membrane dell’osmosi inversa. Queste membrane sono costose da ripulire e da sostituire. L’M3 invece è un sistema flessibile e portatile che un paese interessato alla dissalazione potrebbe acquistare e utilizzare come sistema di prova in tutte le potenziali fonti di acqua, con un enorme risparmio di tempo e denaro.
[Fonte: Environmental News Network]